Intervento a gamba tesa di Fabio Angeloni sulla vertenza Royal Bus. L’esponente del Partito Democratico, senza mezze misure, invoca l’intervento della magistratura “per iniziare a fare pulizia all’interno del porto”, come fatto con l’iniziativa del procuratore capo Andrea Vardaro sui lavori della Darsena Traghetti.
“Sono convinto che anche dietro la vicenda che vede vittime i lavoratori della Royal Bus si agitino pesanti manovre, con al centro Port Mobility e la sua proprietaria Rogedil”, attacca Angeloni.
“Non si può capire l’intera vicenda – continua Angeloni – se, ad esempio, non si ha chiaro qual è oggi lo stato reale del rapporto tra la Rogedil e i vertici di Molo Vespucci nella doppia veste di controparte della Rogedil nelle vicende giudiziarie della Darsena Traghetti e arbitro chiamato a stabilire se sia legittima o meno la famosa concessione per 60 anni a Port Mobility aggiudicata senza gara, proprio grazie al fatto che all’inizio era una società a partecipazione pubblica. Oggi invece Port Mobility è tutta privata, con una partecipazione a carattere finanziario e speculativo visto che la proprietaria Rogedil si occupa d’altro e cioè di progettazione, e in Port Mobility tutti i capi si chiamano con lo stesso cognome e portano a casa stipendi da 20 mila euro al mese. Compito delicato quello di Molo Vespucci che attende l’opera del presidente di Majo, giurista impegnato a mettere a posto le cose”.