“Mai così poche persone violarono così tante incompatibilità in così poco tempo”. Lo sostiene l’esponente del Polo Democratico, Fabio Angeloni, riferendosi alle recenti elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione e del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia. In una nota, Angeloni parla di illegittimità e irregolarità sulla base sia dello statuto dell’ente che dell’accordo siglato nell’aprile 2015 dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dall’Associazione Casse di Risparmio Italiane.
L’elezione del nuovo presidente, secondo l’esponente del Polo Democratico, sarebbe illegittima perché ha precedentemente ricoperto la carica di direttore generale, perchè tra i dipendenti della Fondazione risulterebbe il coniuge di un parente di primo grado e perché un altro parente di primo grado lavora all’interno di una società controllata. Diverso il discorso per tre membri cooptati nel consiglio di amministrazione, per i quali Angeloni fa riferimento all’accordo tra Mef e Acri.
“Capisco – conclude – che in tale selva di parenti e affini era impossibile non confondersi. Non so se i componenti dell’Organo di indirizzo se ne siano accorti e abbiano fatto finta di niente o si siano lasciati raggirare da qualche manovra tipo le dimissioni strumentali qualche giorno prima, che si configurerebbero come una chiara ipotesi di elusione del divieto, o consulenze al posto di contratti per il parente. Sta di fatto che almeno il legame tra il Presidente ed una delle dipendenti non poteva sfuggire. E poi, secondo l’accordo tra il Mef e l’ Acri firmato il 22 aprile 2015 dal Ministro Padoan e il Presidente Guzzetti, all’articolo 8 comma 6 si dice testualmente che non è consentita la cooptazione per la formazione dell’Organo di Amministrazione”.