“Cade – se cade – perché la stampa parla ormai di tali e tanti “casi” aperti anche in Procura che una parte dell’opposizione ha già chiesto al Sindaco il certificato ex art. 335 cpp – lo stesso che usa la Raggi – per dimostrare se ci sono o no inchieste in corso sui membri della giunta. Ovviamente anche qui al buon Antonio non ha avuto il coraggio e non ha esibito alcun certificato.
Il sindaco cade – se cade – perché la città risulta bombardata dall’incuria dall’incapacità di Manuedda, Pantanelli, Savignani tre dei principali responsabili del disastro colposo compiuto in 27 mesi di non governo nei rispettivi settori (ambiente, lavori pubblici e partecipate).
Oppure Cozzolino non cade – se non cade – e si limiterà a campicchiare per altri tre anni. Marco Piendibene e Massimiliano Grasso ci hanno provato, come da copione. Ma nelle riunioni dell’opposizione (venerdì e domenica sera), quando si è parlato di raccogliere le firme, tutti hanno detto “Obbedisco” ma più di qualcuno ha storto la bocca e avanzato riserve. Nel centro sinistra proprio non è piaciuto che Piendibene volesse mettere il cappello su questa operazione. Piendibene sindaco non piace a nessuno e, piuttosto che lanciare una campagna elettorale con il rischio di vederselo candidare come erede di PD a conduzione familiare, forse sarebbe meglio Cozzolino “azzoppato”.
Nel centro destra stessa diffidenza anche se lì la contrapposizione tra D’Angelo e Grasso non fa notizia.
Quindi Cozzolino non cadrà – se non cadrà – perché non ci sono né un progetto né un’alternativa spendibili: Piendibene e Grasso, questo propongono i partiti e questo passa il convento ad un elettore sempre più stanco e che sente il melenso e acuto odore della solita minestra riscaldata dai partiti”.
FABIO ANGELONI