Successo al Traiano nelle due serate della Compagnia Anta e Go! con la rappresentazione di “Ditegli sempre di sì” di Eduardo De Filippo. Un’iniziativa all’insegna della solidarietà con la raccolta di fondi per il Ponte da parte di Rotary, Lion’s e Fidapa.
La scuola di Eduardo Scarpetta e la data di composizione, fra le due guerre, si sentono molto in “Ditegli sempre di sì” di Eduardo. La farsa, il gioco delle parti, lo scambio di persone fanno parte di un mondo che non è toccato dalle profonde malinconie, dalle disperazioni dei lavori del dopoguerra, come le “Le bugie hanno le gambe corte” messo in scena da Luca de Filippo di recente proprio al Traiano. Qui la storia della pazzia di Michele Murri, che nella sua lucidità è coerente con un suo mondo reale, proietta istinti e desideri nel mondo circostante, provocando una serie di equivoci e situazioni imbarazzanti. Michele è la cattiva coscienza di molti dei protagonisti, che finisce per dire la verità e di piegare alla sua logica le storie che lo circondano in questo suo ritorno dal manicomio, in famiglia e fra gli amici. Una vicenda che si conclude con la scoperta da parte della sorella che il medico che lo ha riportato a casa guarito è un altro matto con cui il fratello è fuggito dal manicomio, e quindi per Michele finisce la vacanza. La trama propone personaggi e storie all’insegna della macchietta e della farsa. Un continuo andirivieni di personaggi e di situazioni, spesso esilaranti. In questo la Compagnia Anta & Go! di Iolanda Zanfricso, che tenemmo a battesimo televisivo qualche anno fa e che si presentava allora come passatempo di un gruppo di Anta, è riuscita a confermare la sua piena maturità di gruppo, che supera i limiti del provincialismo e della classica compagnia di dilettanti e attori del dopo cena. Proprio l’insieme, il gruppo caratterizza il lavoro di ricerca e di scelta dei testi. E questo di Eduardo è rappresentato con una presa sul pubblico senza soste e senza smagliature. Il lavoro fila leggero, all’insegna delle fragorose risate degli spettatori, con il ritmo giusto, senza mai trasformare la farsa in un esercizio di comicità fine a se stessa. Bravi tutti con il bravissimo Peppe Zanfrisco che ha raggiunto livelli di espressività con grande disinvoltura, accanto a lui per le capacità interpretative di un personaggio non facile come Luigi Strada, l’attore poeta squattrinato, l’ottimo Ciro Fiengo che non cade mai nella trappola della macchietta. Naturelazza e disinvoltura sono le doti di Rosaria Valery Starace che interpreta il ruolo di Teresa, la sorella del matto in modo molto convincente. Una serata all’insegna dell’allegria che ha fatto scattare gli applausi del pubblico. Un lavoro all’insegna della napoletanità che è una componente sempre più importante nella cultura cittadina, almeno quella teatrale, che fa di Civitavecchia un’enclave campana a tutti gli effetti.