Il consiglio regionale del Lazio ha approvato all’unanimità la legge sul riordino del sistema idrico. Partendo dal principo che l’acqua è un bene comune e un diritto universale, la legge regola la tutela e la pianificazione del sistema idrico regionale, riconoscendo la libertà per i Comuni di gestirone attraverso aziende speciali o consorzi. Saranno inoltre ridefiniti gli Ato, che saranno basati sui bacini idrografici e non più territoriali.
Starà ai sindaci, dunque, decidere sulla gestione dell’acqua, anche per quanto riguarda i Comuni che hanno già avuto una sentenza e il commissariamento, come Civitavecchia. Al riguardo era stato proposto un emendamento per rafforzare la norma, che è stato però respinto, cosa che non è piaciuta a Sel e M5S, comunque soddisfatti della legge nel suo complesso.
“Abbiamo ottenuto un grande risultato oggi, con l’approvazione della Legge sul riordino del sistema idrico – commentano Gino De Paolis, capogruppo Sel alla Regione Lazio, e Giancarlo Torricelli, coordinatore Sel Lazio – è stato un lavoro complesso, soprattutto per apportare le modifiche necessarie al testo di iniziativa popolare per renderlo compatibile con la Costituzione, ma senza stravolgerne la filosofia e i principi. Questa legge è davvero rivoluzionaria per la nostra Regione- aggiungono – perché finalmente vengono fissati i principi su cui ci siamo battuti fin dal referendum del 2011, e cioè che l’acqua è un bene comune e un diritto universale, che non può essere trattato come un qualsiasi altro bene materiale. Nella Legge si regolano la tutela e la pianificazione del sistema idrico regionale garantendo partecipazione democratica, ma soprattutto si riconosce la libertà per i Comuni di gestire il servizio idrico attraverso aziende speciali o consorzi di comuni, in un ottica che, come abbiamo sempre sostenuto, tiene come punto di riferimento le comunità locali e la responsabilizzazione dei territori. Un risultato che non era scontato e che oggi possiamo dire di aver centrato. Il quadro normativo che la Regione Lazio ci consegna è, quindi, quello della responsabilità tutta in capo ai Sindaci di decidere sulla gestione dell’acqua, compreso per quei comuni come Civitavecchia, che hanno già avuto una sentenza e il commissariamento e per quelli che sono in attesa di sentenza. La Legge, infatti, contiene un articolo specifico per questi Comuni, proprio in merito alla possibilità di mantenere la gestione dell’acqua in house. Noi avevamo proposto un emendamento rafforzativo, ma anche se respinto, la legge è inequivocabilmente tesa a tutelare la pubblicità dell’acqua per tutti i comuni del Lazio. Il prossimo passo fondamentale è l’approvazione della legge che ridefinisce gli ambiti ottimali territoriali (Ato) e che sarà licenziata entro sei mesi. Fin da oggi possiamo dire che il principio su cui si baserà la definizione degli Ato è quello dei bacini idrografici e non più territoriali. Un aspetto importantissimo quest’ultimo, perché ribadisce la necessità di suddividere il territorio regionale in un numero di ambiti utile a rendere la gestione dell’acqua più vicina al controllo dei cittadini e soprattutto consentire ad ogni amministrazione comunale di scegliere in modo libero la soluzione che ritiene migliore. Con questa legge, quindi, la Regione sostiene in modo deciso i Sindaci e le amministrazioni comunali affinché, senza alcuna imposizione, possano scegliere le modalità migliori per gestire il servizio, sia in modo autonomo che attraverso consorzi con città e comuni vicini e affini. In questo senso va anche l’articolo della Legge che prevede un fondo a favore delle gestioni in essere che decidono per la strada della ripubblicizzazione e vogliono pertanto cambiare la via intrapresa fin ora. Con tanta soddisfazione, quindi, possiamo dire che con questa Legge abbiamo davvero dato un segnale importante di attenzione verso i territori a partire da questioni centrali come i beni comuni. Con coerenza abbiamo lavorato per rispettare la volontà di milioni di cittadini che su questo tema si sono espressi in modo inequivocabile. Una giornata intensa, anche per il continuo confronto con i comitati dei cittadini venuti ad assistere l’iter dei lavori. Un ringraziamento va al Presidente Zingaretti che come sempre sa interpretare il momento politico ed oggi è quello dell’ascolto e della vicinanza ai cittadini, all’Assessore Refrigeri che con coerenza ha saputo sostenere i principi contenuti nella legge nei vari ruoli istituzionali ricoperti nel tempo, ai Comitati e a tutti i colleghi del Consiglio che hanno consentito a tutti noi di scrivere una bella pagina di politica per il Lazio”.
Il consigliere Devid Porrello del M5S Lazio, dopo la votazione in aula sulla Legge sul riordino del sistema idrico, ha dichiarato: “Quanto si è verificato in questi due giorni di consiglio dovrebbe far riflettere tutta la politica regionale. Questa approvazione all’unanimità ci insegna che quando si deve legiferare su questioni che riguardano la vita dei cittadini è conveniente la partecipazione popolare alle sedute, perché con la loro sola presenza i cittadini mettono pressione ai rappresentanti politici, ben abituati a fare i propri comodi nell’indifferenza generale e poi il cammino portato avanti da questa legge, partita dai quesiti referendari, transitata per una legge di iniziativa popolare e arrivata in aula dovrebbe indicare a comitati ed associazioni qual è il cammino meno impervio per portare le proprie istanze nelle istituzioni. Sono soddisfatto di quanto sancito da queste leggi, di non aver dovuto portare avanti l’ostruzionismo, avendo la maggioranza accolto quasi tutte le richieste dei cittadini e di aver visto un’aula che, tranne per un paio di punti, non cerca di stravolgere la volontà popolare a favore dei propri interessi privati. Unica nota dolente è l’assenza di volontà di buona parte della maggioranza di permettere a tutti i cittadini del Lazio di partire dalla stessa posizione. I comuni commissariati, in attesa di giudizio e che non hanno mai affidato la propria acqua al privato, con la proposta dei comitati e nostra potevamo scongiurare speculazioni. Poteva anche andar bene la prima formulazione fatta dall’assessore Refrigeri, invece in aula è arrivata una proposta inutile e poco efficiente a cui il PD con il capogruppo Vincenzi ha voluto dare voce.”
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