Se amate l'architettura amate il vostro paese. L'architetto Gio Ponti ne parlava in pensieri sparsi nel suo saggio del 1957. Parlava di un'arte solenne, avventurosa, fantastica, un'arte utile alla vita pratica e allo spirito. Da questo libro sono state prese in prestito le frasi affiancate alle opere architettoniche esposte venerdì, sabato e domenica nei suggestivi locali delle antiche pescherie, all'interno del porto storico, nell'ambito della mostra “Amate l'architettura”.
Promossa dall'Ordine degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori di Roma e provincia – con il patrocinio di Palazzo Valentini, Ministero dei Beni Culturali e Autorità Portuale – la mostra itinerante, che toccherà anche Tivoli e Colleferro, trae la sua ispirazione e il suo fine dalla voglia di “sensibilizzare amministrazioni pubbliche e committenti privati” come hanno spiegato gli architetti Enza Evangelista e Nicola Aucello, curatori dell'iniziativa insieme all'architetto Marco Alcaro. “Uno stimolo per tutti visto che la buona qualità di un'opera architettonica – hanno detto ancora – non si deve solo alla progettazione ma anche alla committenza”. Ecco perché la giuria dei tre docenti universitari che ad aprile all'Acquario Romano dovrà premiare i vincitori di quello che è anche un concorso “assegnerà un premio anche alla migliore committenza”.
Parole quanto mai significative, specie se pronunciate in una realtà come quella di Civitavecchia, dove la ricostruzione del dopoguerra prima e lottizzazioni più o meno selvagge poi hanno cancellato quella piacevolezza di spazi, forme e colori che rendeva naturale, attraverso l'architettura, amare la propria città. Così non è un caso che la mostra abbia scelto luoghi caratteristici nelle tre località di esposizione, “luoghi di grande significato storico-architettonico, per essere riscoperti”. E le antiche pescherie (messe a disposizione dai proprietari, società Tma) si rivelano locali ricchi di fascino, dove le pietre antiche sposano un allestimento moderno, musica e colori accesi. Sono quelli che scandiscono le epoche, percorso che si intreccia a quello della mostra: rosso per il periodo romano, verde il medioevo e blu il Novecento. Tra le tavole esposte, tutte della zona nord della provincia, realizzazioni e sperimentazioni familiari e riconoscibili, con Santa Marinella in primo piano, e poi Cerveteri, Ladispoli e anche Civitavecchia. Visitatori incuriositi e piuttosto numerosi, con un picco nella sera dell'inaugurazione (presente anche il presidente dell'Ordine, Amedeo Schiattarella) quando per l'occasione il delegato alla Cultura, Pino Quartullo, particolarmente legato al tema della mostra per la sua formazione d'architetto, ha recitato alcuni versi di Pablo Picasso, accompagnato dalle inconfondibili percussioni di Gianni Fusini. Oltre alla Tma gli organizzatori hanno ringraziato l'Associazione Architetti Civitavecchia e la Civita Restauri, per avere reso pienamente fruibile gli spazi con la realizzazione della pedana in legno.