Anche Germano Di Francesco del Partito della Rifondazione Comunista interviene sulla notizia degli arresti domiciliari per Valter Lozza e Flaminia Tosini.
“Sul piano giudiziario aspettiamo senza ulteriori commenti gli esiti del lavoro della magistratura – afferma Di Francesco – ma sentiamo il dovere di esprimerci su aspetti altrettanto importanti della vicenda esplosa in modo così fragoroso e che riguarda ambiti tanto rilevanti e delicati per la vita dei cittadini.
Alla luce di quanto espresso negli atti è tutto il sistema dell’ambiente e dei rifiuti della Regione ad essere gestito tramite un “meccanismo criminoso” che, devastando il “buon andamento della pubblica amministrazione”, mette a repentaglio l’ambiente, l’economia e la salute dei cittadini per favorire gli interessi privati. In questa ottica potrebbero spiegarsi anche scelte, indirizzi e decisioni prese dal Dipartimento regionale in merito a specifiche situazioni e procedimenti che sembravano inspiegabili, illogiche o addirittura illegittime e sempre, evidentemente, a vantaggio del privato contro gli interessi della collettività.
A solo titolo di esempio e rimanendo nel comprensorio di Civitavecchia possiamo citare il caso del progetto dell’inceneritore di A2A con il prolungamento arbitrario dei tempi a disposizione del proponente per il compimento degli adempimenti oppure quello della discarica di Fosso Crepacuore ampliata e trasformata da discarica comprensoriale a discarica di ATO Roma con le ovvie conseguenze.
Alla luce di queste considerazioni riteniamo necessario che la Regione Lazio sospenda immediatamente tutti i procedimenti in corso in carico al Dipartimento delle Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti sottoponendoli ad un attento controllo, formale e sostanziale, per evitare rischio di reiterazione del danno e che, inoltre, siano sottoposti a verifica anche i procedimenti ormai chiusi per valutarne eventuali anomalie.
Sul piano politico dobbiamo sottolineare come le responsabilità siano, evidentemente, della giunta Zingaretti, presidente ed assessore competente in primis, che attribuiscono gli incarichi dirigenziali, che stabiliscono gli indirizzi operativi e che vigilano, o almeno dovrebbero vigilare, sull’operato di coloro cui attribuiscono incarichi e ruoli tanto rilevanti. Sarebbe necessario che il presidente Zingaretti traesse le conseguenze politiche di tali responsabilità”.