Si è svolto questa mattina, a Palazzo del Pincio, l’atteso vertice sul problema della presenza di arsenico nell’acqua, tornato prepotentemente d’attualità dopo che l’Unione Europea ha bocciato la nuova richiesta di deroga presentata dall’Italia. L’incontro è culminato nella predisposizione di un piano per fronteggiare un’eventuale emergenza dovuta alla necessità di emanare un’ordinanza di non potabilità.
All’incontro erano presenti rappresentanti del Comune, guidati dall’assessore Mauro Campidonico, della Asl e di alcuni fornitori idrici, per la precisione Medio Tirreno e Hcs, in quanto del Siit non c’era nessuno. Alla riunione ha assistito anche il Movimento Difesa del Cittadino. Nel corso del vertice è stato appurato che per quanto riguarda l’acqua fornita da Hcs l’arsenico non supera il limite di 10 microgrammi per litro, mentre nell’acqua fornita dal Medito Tirreno il valore si aggira tra i 12 ed i 13 microgrammi e per questo il Pincio è già corso ai ripari, anche se l’Unione Europea concede una sorta di fascia di tolleranza che arriva fino ai 20 microgrammi per litro.
“Ci sono alcuni aspetti da chiarire – afferma Campidonico – in particolare quelli relativi alla potabilità dell’acqua. Stiamo aspettando che dal Ministero della Salute ci mandino delle comunicazioni esplicative per capire come comportarci in casi come questo in cui il valore di arsenico è contenuto tra i limiti di 10 e 20. In attesa che giungano queste spiegazioni, abbiamo deciso di prepararci comunque a fronteggiare un’eventuale emergenza. In caso di ordinanza di non potabilità – spiega Campidonico – nelle zone rifornite dal Medio Tirreno, ovvero la parte nord della città, posizioneremo quattro-cinque serbatoi speciali per il rifornimento dell’acqua potabile”.
Il piano predisposto dal Comune non è l’unica iniziativa intrapresa questa mattina. Il 13 gennaio, infatti, si terrà un nuovo vertice. La speranza è che questa volta partecipi anche il Siit, così da avere finalmente un quadro completo della situazione idrica.