“Oltre che dal punto di vista strettamente fitosanitario, le operazioni in corso sono da considerare indispensabili per il recupero della formazione da un punto di vista strutturale, al fine di renderla con ciò in grado di resistere maggiormente agli agenti patogeni, atmosferici e, più in generale, alle diverse forme di deperimento oltre che per aumentarne le condizioni di sicurezza da parte dei numerosi frequentatori”. Lo si legge in una nota diffusa nel primo pomeriggio dall’Arsial, che interviene nella polemica successiva al taglio di centinaia di esemplari di pini.
L’Agenzia Regionale per lo Sviluppo Agricolo sottolinea che nella pineta è attualmente in corso un intervento selvicolturale di taglio selettivo con finalità fitosanitarie il cui scopo principale è quello di debellare l’attacco del temibile coleottero Tomicus destruens, come da prescrizioni del Servizio Fitosanitario Regionale. L’Arsial specifica che assieme al taglio e distruzione degli individui fortemente attaccati è prevista l’asportazione di quelli già schiantati, di quelli morti in piedi e l’eliminazione selettiva degli individui pericolanti e senza futuro, entro il limite massimo del 30% in accordo a quanto stabilito dai regolamenti regionali. Secondo l’Agenzia, l’intervento era assolutamente necessaria, visto che è proprio l’inerzia che può condannare a morte certa una pineta senescente come “La Frasca”, il cui recupero è possibile solo con l’intervento a farsi, che è di carattere obbligatorio, tanto che è soggetto a mera comunicazione e non ad autorizzazione. L’Arsial sottolinea poi che le motivazioni e le modalità tecniche di esecuzione dell’intervento sono meglio descritte in un progetto trasmesso alla Provincia e al Comune e alla cui redazione, oltre ad agronomi qualificati, hanno concorso anche tecnici Forestali abilitati e di comprovata esperienza professionale. “Nello stesso progetto – prosegue la nota Arsial – le preoccupazioni del mondo ambientalista sono state fatte proprie e, comunque, tenute nella massima considerazione, considerando che Italia Nostra, Forum Ambientalista, WWF Lazio e Associazione Tnt avevano evidenziato la situazione di degrado della pineta. Per questo, la presa di posizione di queste associazioni giunge inaspettata e ingiustificata e in ogni caso è stata disposta la sospensione dei lavori per verificare le segnalazioni pervenute”.