“Ritengo importante sviluppare anche a Civitavecchia l’asilo nido aziendale o inter-aziendale, a seconda del numero dei dipendenti, per combattere il tasso discriminatorio nei confronti della donna, nei confronti delle gravidanze, diminuire il rischio di licenziamento in gravidanza, migliorare il benessere lavorativo e aumentare l’occupazione nelle aziende, in quanto si dovrà provvedere ad una integrazione di posti di lavoro per la gestione e la cura dell’asilo”. È quanto dichiara Giulia Bevilacqua, candidata Pd al consiglio comunale.
“Ho ricevuto – dichiara Bevilacqua – molte istanze da parte delle donne in differenti luoghi di lavoro, ho ascoltato le loro difficoltà quotidiane e il triste comune denominatore che emerge è la disparità di trattamento tra uomo e donna, un disagio tutt’altro che superato. Anche se risulta difficile crederlo tra le domande più frequenti durante i colloqui, oltre quelle volte a capire le esperienze maturate o la sintesi delle skill individuali, c’è un forte interesse che dalla sfera lavorativa entra in quella personale. Il datore o chi per lui manifesta la volontà di sapere se chi ha davanti “ha relazioni stabili con il proprio partner, tanto da ipotizzare la possibilità di creare un nucleo familiare tutto suo”; ovviamente, bisogna pensare bene alla risposta da fornire se non si vuole rischiare di essere out. Sono comprovati gli studi psicologici che mostrano donne eccellere nella loro attività, con un vantaggio produttivo per l’azienda, se sono sicure della salvaguardia e della vicinanza dei loro figli. Altrettanti studi di mercato di tipo quantitativo e qualitativo delle piccole, medie e grandi imprese presenti sul territorio saranno finalizzati a realizzare misure di policy adeguate che non escluderanno sinergia tra il Comune, le aziende stesse ed altri stakeholders, come ad esempio banche o grandi soggetti economici locali. Credo fortemente che spetti alla donna stessa scegliere se vuole essere madre e lavoratrice allo stesso tempo, non devono arrivare condizionamenti esterni se non dalla propria coscienza. Sono convinta che è un dovere garantire alle donne questa serenità, pertanto sarà mia premura occuparmi di questa questione cercando di verificare le condizioni che porteranno alla creazione di queste realtà”.