Spett.le Redazione,
in questi giorni abbiamo letto lodi sperticate alla gestione del "manager" Biagini, da parte di politici della sinistra/centro in genere. Va bene, sarà una difesa d'ufficio, ma non è possibile prendere per i fondelli i cittadini civitavecchiesi, come se avessimo assistito ad un miglioramento.
Inoltre coinvolgere la Senatrice Molinari in lettere di referenze, non rappresenta certamente un atto di cortesia nei confronti della nostra stimatissima anziana concittadina. Chiunque abbia necessità di cure mediche in questa città, sa benissimo che siamo lontanissimi dai parametri accettabili di una buona sanità. Non sono sicuro, ma credo che la maggior parte dei servizi non abbia neanche il minimo dei criteri delle certificazioni di qualità. Come molte sanità locali, è a "pelle di leopardo", ma nella nostra Asl Roma F ci sono una stragrande maggioranza di macchie nere. Le nostre testate locali sono fonti di disservizi continui (per quel poco che riesce ad emergere) e la lista sarebbe lunga, a partire dal buongiorno di un Ospedale che è dato da un pessimo ingresso, con nessuna informazione al cittadino ma stracarico di comunicati sindacati o associativi, ufficio prenotazioni/ticket indecoroso, e via proseguendo con liste d'attesa lunghe, eccesso di obiezioni di coscienza per IVG, specializzazioni mancanti, misteri e dubbi sull'intramenia, e tanti tanti servizi "rilassati". L'URP ad esempio è seminascosto al 3° piano della sede di Via Terme di Traiano. Basterebbe mandare degli ispettori a verificare con gli occhi e i dati alla mano, dato che non è possibile effettuare un sondaggio. Infatti molti civitavecchiesi "emigrano" a Tarquinia e Viterbo, oltre che Roma ( vedere dati ricorso ad ASL esterne). Ora, il professor Biagini è un apprezzatissimo nefrologo, e nessuno lo mette in dubbio, ma gestire una ASL è ben altra cosa. Se la politica ce lo impone, non ci possiamo fare niente. Ma a rigor di logica, questa ASL non può galleggiare come ha fatto sino ad adesso. Le competenze e la tenacia necessarie richieste, per una svolta effettiva, reale, toccabile con mano ( non propagandistica), per una inversione di rotta della sanità locale, sono ben altra cosa. Non dimentichiamoci che dalla fine dello scorso anno si pagano i ticket per tante categorie prima esenti e la salute richiede impegno, determinazione, serietà ed etica, da parte degli operatori tutti a partire dal Direttore Generale.
Antonio Manunta