Nove milioni di euro, derivanti dal Decreto Legge 34/2020, dal cosiddetto ex articolo 20 e dal PNRR. Sono i finanziamenti, da reinvestire in ammodernamento tecnologico, riqualificazione delle strutture già esistenti e realizzazione di nuove sedi sanitarie di prossimità, di cui potrà beneficiare la Asl Roma 4. Una somma importante che sta permettendo di riorganizzare l’intera rete dei servizi sanitari, migliorare i luoghi di assistenza e cura, ammodernare le apparecchiature diagnostiche. La programmazione relativa all’utilizzo dei fondi dei fondi ex articolo 20, prevede 16 interventi, di cui 13 già in corso, per la riqualificazione degli spazi dei due poli ospedalieri, Padre Pio di Bracciano e San Paolo di Civitavecchia, oltre che l’acquisto e la sostituzione di otto nuove apparecchiature.
Con i fondi del DL 34 si prevede, invece, l’adeguamento delle aree e dei percorsi del pronto soccorso dei due presidi ospedalieri oltre all’ampliamento della Terapia subintensiva e la creazione di nuovi posti letto di Terapia intensiva del presidio sanitario del San Paolo di Civitavecchia. Al momento sull’ospedale di Civitavecchia sono compresenti ben sei cantieri, mentre all’Ospedale Padre Pio di Bracciano ce ne sono quattro. E proprio per governare al meglio questa nuova fase, il Direttore Generale della Asl Roma 4, Cristina Matranga, nel dicembre scorso, aveva costituito una cabina di regia aziendale con lo scopo di pianificare al meglio le opere di riqualificazione, ridurre al minimo i disagi per l’utenza e le interruzioni fisiologiche delle attività quotidiane che vanno ad interferire con i cantieri. “La necessità di procedere speditamente con gli interventi – ha spiegato il Direttore Generale della Asl Roma 4 – ha reso indispensabile l’adozione di uno strumento dove tutti i soggetti coinvolti si possano confrontare, con l’obiettivo di pianificare e organizzare le attività correlate alla gestione dei lavori di ristrutturazione dei diversi reparti. Una cabina di regia è apparsa lo strumento più funzionale a tale scopo e in questi mesi si è riunita periodicamente, all’incirca ogni 15 giorni, approcciando in maniera multidisciplinare ciascun intervento”.
Alla cabina di regia partecipano stabilmente: il Direttore Generale, il Direttore Sanitario aziendale, la Direzione Sanitaria del Polo ospedaliero, il Direttore dell’Ufficio Tecnico, l’Ingegneria Clinica, l’Ufficio Acquisti il Dipartimento della Professioni sanitarie, il Servizio Prevenzione e Sicurezza sui luoghi di lavoro.
“Al tavolo poi – ha aggiunto il dg – di volta in volta e in base agli argomenti trattati si aggiungono i Direttori delle Unità Operative che vengono coinvolti con l’avanzare dei cantieri. Le riunioni, che si svolgono ogni quindici giorni, sono il luogo dove si monitora l’andamento dei cantieri in base ai cronoprogrammi e consentono di individuare precocemente eventuali criticità e porre in essere interventi risolutivi, garantendo lo svolgimento in sicurezza di tutte le fasi senza ripercussioni sulle attività clinico – assistenziali”.
Si tratta di un luogo di confronto stabile che consente di far emergere le criticità che via via si pongono e che soprattutto ha l’obiettivo di favorire uno scambio reciproco ed un linguaggio comune tra professionisti di diversa estrazione professionale, Architetti, Ingegneri, Medici, Infermieri.
Dal mese di dicembre ad oggi questa metodologia ha consentito l’avanzare dei lavori per un importo complessivo di oltre 5 milioni di euro, e l’installazione di attrezzature per diverse centinaia di migliaia di euro. Si tratta di un semplice indicatore economico che però consente di “misurare” l’attività svolta e testimonia la bontà dell’iniziativa.
L’esperienza della cabina di regia aziendale è stata anche illustrata all’interno del 48° Congresso nazionale ANMDO (Associazione Nazionale medici Direzione Ospedaliera) che si è svolto la scorsa settima a Napoli, e che ha visto le diverse realtà delle direzioni sanitarie confrontarsi con un’apposita sessione proprio sul futuro degli ospedali.
“Si è trattato di un momento di confronto molto importante – ha commentato il direttore Sanitario Ospedaliero, il dottor Antonio Carbone – il nostro approccio è risultato particolarmente interessante e apprezzato dagli altri colleghi perché riesce a coniugare le esigenze di sicurezza dei cantieri con quelle legate alla cura dei pazienti e alle attività quotidiane che si svolgono nei nostri ospedali”.
4 Comments
Giorgi
Speriamo che si trovi anche la maniera di poter effettuare delle semplici Infiltrazioni prescritte dagli ortopedici che a Civitavecchia si possono fare solo a pagamento!
Fillo Nello
L’incubo del pronto soccorso del San Paolo è solo la punta dell’iceberg di una sanità devastata sia a livello nazionale ed ancor più a livello locale.
Non ho idea di quale possa essere la soluzione, tant’è grave, al contrario le cause sono evidenti a tutti.
giovanni
Io farei un invito/sollecito a TRC per fare un sopralluogo documentato ad oggi in ospedale e poi ripeterlo tra quattro o cinque mesi per vedere come sono stati spesi quei nove milioni di euro.
Vi ringrazio in anticipo!!!
Carlo
Un servizio che funzionava , il prelievo con appuntamento in ospedale , tac un colpo e lo tolgono . Vai tutti in fila insieme la mattina ad aspettare il turno . Con appuntamento andavi alla tua ora , 10 minuti e via , no non andava bene . Ammassati e regolati da quel principio allucinante di chi prima arriva prima finisce . Non ci posso credere !!!! Indietro tutta , complimenti…. Ma a che pro ?