Si infiamma il dibattito sulla gestione del servizio idrico, dopo la nomina del commissario ad acta che dovrà occuparsi del passaggio ad Acea Ato2. Critiche incrociate e riflessioni che aprono una nuova fase dello scontro politico. A partire da Sel, che replica all’attacco arrivato sabato da Giovanni Moscherini, che aveva accusato il centrosinistra di aver preso in giro i cittadini in campagna elettorale con un programma irrealizzabile. Una risposta al leader dell’opposizione arriva anche dal sindaco Tidei sulla questione dearsenificatore.
“Moscherini o non sa o è davvero stato punto sul vivo – sostiene Sel – nn c’è altra spiegazione: la reazione scomposta dell’ex Sindaco nasce dalla pesante delusione che deve aver provato dopo aver visto svanire sul filo di lana un traguardo che già pregustava, ossia il suo ingresso in maggioranza a nostro discapito, tanto per lui destra e sinistra pari sono. Comprendiamo quindi benissimo il suo evidente disappunto, così come comprendiamo che il suo bersaglio sia Sel, ossia il partito artefice della “trappola” nella quale è caduto con tutte le scarpe. Come su tanti altri argomenti, anche sull’acqua pubblica a dire stupidaggini è solo lui. Nello specifico, infatti, la nomina del Commissario non cambia nulla se non vacilla la volontà dell’Amministrazione: né lui né la Regione possono obbligare un Consiglio Comunale a rinunciare al potere decisionale di applicazione del proprio Programma elettorale, secondo il principio giuridico di sussidiarietà. Questo vale a maggior ragione adesso che la legge ha abolito le Autorità d’Ambito e dopo che il referendum ha ripristinato la normativa comunitaria, che consente ai Comuni di poter gestire il Servizio idrico integrato attraverso l’Azienda Speciale, unica maniera per realizzare la vera ripubblicizzazione secondo lo spirito referendario, altro che Acea Ato 2!
Invitiamo inoltre Moscherini a documentarsi leggendo con attenzione la sentenza 271/04 della Corte Costituzionale, che sancisce che le Autonomie Locali possano definire il servizio idrico privo di rilevanza economica su base sostanziale, non solo formale e quindi possono sottrarlo alla competenza del legislatore statale. Per maggiore sua conoscenza e completezza di dati per una valutazione oggettiva, si legga anche l’ art. 117 della Costituzione concernente la tutela della concorrenza e l’art. 118 sul principio di sussidiarietà e poi provi , qualora ne esistessero i motivi e solo ora , ad articolare nei nostri confronti critiche che oggi appaiono invece da parte sua senza fondamento alcuno di conoscenza dell’argomento. Sfidiamo dunque lui e chiunque altro a confutare queste verità. Ma ciò che ci preoccupa non è certo Moscherini, che dall’alto della sua “saggezza” ci invita peraltro all’inerzia totale proprio come ha fatto lui stesso nei suoi cinque anni di governo della città, periodo nero caratterizzato dallo sconquasso dei servizi pubblici comunali, idrico compreso, mettendo la città in un mare di guai: infatti non appena aver appreso la notizia della nomina del Commissario ad acta, abbiamo attivato la nostra rete di rapporti istituzionali e di partito a livello regionale per comprendere la tempistica e i motivi di tanta fretta nel pervenire a tale determinazione, nei confronti della quale il nostro partito e il suo gruppo consiliare cercheranno in ogni modo di non fare un passo indietro, nel pieno rispetto delle indicazioni referendarie e del mandato, anche programmatico, conferito dagli elettori civitavecchiesi. Auspichiamo e vogliamo inoltre credere che la sentenza non finisca per costituire un facile alibi per un altrettanto facile e comodo disimpegno e, appunto per questo, riteniamo necessario operare un immediato e ulteriore approfondimento sulla questione, acquisendo pareri, legali e di esperti qualora ci siano, per avere una volta per tutte a disposizione tutte le condizioni per procedere fino in fondo nel rispetto del volere dei cittadini e del programma di coalizione e presentare quindi, all’interno del prossimo Consiglio Comunale, prima ancora che il Commissario ad acta si insedi, la Delibera per la revoca della convenzione di gestione e l’atto di indirizzo per la costituzione dell’Azienda Speciale”.