Dopo Enrico Luciani, anche l’Udc critica il metodo adottato dal sindaco nel gestire le candidature per la presidenza dell’Autorità Portuale. Secondo il segretario del partito, Marco Di Gennaro, il primo cittadino, come è sua cattiva abitudine, ha preso una decisione in autoreferenziale solitudine, indicando un uomo di fiducia.
“Senza entrare nel merito delle caratteristiche del candidato, la cui esperienza in campo amministrativo è a tutti nota – afferma Di Gennaro – riteniamo doverose alcune considerazioni relative al metodo. La nomina del presidente dell’Autorità portuale riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo del porto e, quindi, dell’intera città. Va quindi scelto il meglio che c’è sulla piazza. Proprio per questo è fondamentale che vengano indicati, a completamento della terna, anche ulteriori nomi le cui capacità manageriali siano note e la competenza nello specifico settore dei trasporti acclarata. Alcuni nomi sono già stati fatti: civitavecchiesi che si sono distinti per le alte responsabilità raggiunte nel settore marittimo e manager con esperienza internazionale nel settore dei trasporti. È il confronto che convince e non c’è meritocrazia in una nomina solitaria decisa unilateralmente. Non ci sarebbe nemmeno gloria per l’unico candidato sul quale graverebbe per sempre il sospetto di essere stato scelto non per merito ma per conoscenza. È per questo motivo che l’Udc presenterà, nel consiglio comunale in cui il sindaco proporrà il suo candidato, uno o più nomi a completamento della terna dei candidati. Solo nella pluralità – conclude Di Gennaro – ci può essere una vera scelta e solo una trasparente valutazione basata sul merito può garantire alla città le migliori professionalità”.