Il ricorso presentato dall’ex presidente dell’Autorità Portuale, Fabio Ciani, contro il commissariamento dell’ente è stato respinto dal Consiglio di Stato anche in camera di consiglio. L’ufficializzazione di una decisione il cui esito appariva praticamente scontato, dopo il “no” alla richiesta di sospensiva del 27 dicembre scorso, è arrivata questa mattina. L’ex presidente dell’Authority, che si trovava a Molo Vespucci, non ha voluto commentare la decisione dei giudici del supremo tribunale amministrativo, sottolineando che attende comunque il giudizio di merito del Tar, che dovrebbe arrivare nei prossimi mesi.
Ciani ha sottolineato ancora una volta che a suo gudizio il commissariamento dell’Authority è stato un atto politico del Ministro dei Trasporti Matteoli e non ha comunque mancato di osservare, con un pizzico di malizia, che se l’intento era quello di nominare in tempi brevi un nuovo presidente, quasi certamente andrà deluso, visto che prima della sentenza definitiva del Tar non potrà essere indicata alcuna terna di candidati.
E proprio sui possibili successori di Ciani al vertice dell’Autorità Portuale di Civitavecchia è già iniziato il tam tam delle voci. Circolano nomi di esponenti, anche locali, del centro destra che potrebbero entrare nella stanza più importante di Molo Vespucci, ma i bene informati mettono in pole position l’attuale segretario generale, Giuseppe Guacci, già presidente dei porti di Gioia Tauro e Taranto. Una possibilità che il diretto interessato nega con forza. “Voglio precisare, in modo chiaro e inequivocabile – dichiara Guacci – che il sottoscritto non è in corsa per alcuna poltrona, non corre e non intende correre per alcunché. Sono e voglio restare il segretario generale dell’Autorità Portuale e lavorare, con questo ruolo, per il bene del porto”.