Nella nota dell’ente portuale si specifica che l’intervento, nel suo complesso, ha finora comportato una spesa di circa 470.000 euro, per rimuovere materiali in parte pre-esistenti all’acquisto dei terreni ed in parte prodotti o abbandonati abusivamente da soggetti che nulla hanno a che fare con l’ente e la sua attività. Sono stati inoltre rimossi i tetti dei capannoni industriali presenti all’epoca dell’acquisto, insieme a diversi chilogrammi di materiali contenenti amianto abbandonati da ignoti e sono state smaltite circa 576 tonnellate di rifiuti non contenenti amianto, derivanti in larga parte probabilmente da attività di verniciatura e sabbiatura che sarebbero state svolte senza regolare autorizzazione dell’ente negli anni successivi all’acquisto dei terreni da parte dell’Autorità Portuale, fino agli anni tra il 2008 e il 2010.
“Nel 2012, nei mesi successivi al suo insediamento – prosegue la nota dell’Authority – il presidente Pasqualino Monti delegò il dirigente dell’Ufficio Ambiente di programmare e mettere in atto, di concerto con gli uffici tecnici dell’ente, tutte le azioni necessarie alla riqualificazione ambientale dell’area. L’Autorità Portuale incaricò la Seport srl della caratterizzazione delle diverse tipologie di rifiuti presenti sull’area e di verificare lo stato di conservazione di alcune copertura e l’eventuale presenza di materiali contenenti amianto. In seguito a diverse difficoltà dovute anche all’occupazione abusiva di una porzione dei terreni da parte di un soggetto già noto alle forze dell’ordine, l’indagine conoscitiva venne comunque portata a termine e sulla base delle sue risultanze sono state avviate, tra il 2013 e il 2014, una serie di attività che hanno portato alla rimozione di rifiuti speciali non contenenti amianto, alla rimozione di materiali contenenti amianto in cumuli, alla rimozione delle coperture in MCA e al necessario rifacimento della recinzione perimetrale, con la previsione della relativa videosorveglianza, in modo da rendere più difficoltoso l’accesso abusivo nell’area. Nei giorni scorsi gli uffici dell’ente hanno messo a disposizione della Guardia di Finanza tutta la documentazione utile a ricostruire il procedimento amministrativo realtivo alla riqualificazione ambientale dell’area, fornendo elementi utili a chiarire il carattere residuale e assolutamente non rischioso per la salute delle operazioni da svolgere, nello spirito di massima attenzione alle questioni rilevanti per la tutela della salute e dell’ambiente che hanno informato l’azione amministrativa ed istituzionale dell’Authority rappresentata da Pasqualino Monti, da Presidente e, attualmente, da Commissario. Gli uffici stanno ricercando negli archivi dell’ente tutti gli atti relativi a quell’area fin dal momento dell’acquisto e nei prossimi giorni l’ente trasmetterà tutto alla Procura della Repubblica affinché possano anche essere perseguiti i continui episodi che, fino ad oggi, nonostante gli accorgimenti presi dall’ente, che è il primo danneggiato dalla situazione determinatasi, hanno visto ignoti introdursi nel perimetro in questione per scaricare abusivamente rifiuti di vario tipo”.