Si è tenuto oggi un importante incontro a Roma tra Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Anticorruzione, e una delegazione del Codacons. Insieme al Presidente Carlo Rienzi, era presente anche il Codacons Lazio con Sabrina De Paolis. Al centro della riunione, l’arbitrato in tema di banche che il Governo ha affidato proprio all’Anac e i criteri che verranno stabiliti per rimborsare gli obbligazionisti coinvolti nel salvataggio di Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti.
Come riferisce il Codacons, nel corso dell’incontro è emerso un preciso impegno da parte di Cantone: gli investitori che dimostreranno di essere stati imbrogliati con la sottoscrizione delle obbligazioni subordinate, verranno immediatamente risarciti. Non solo. Il presidente dell’Anac ha annunciato entro i prossimi 15 giorni i decreti attuativi relativi all’arbitrato, e ha assicurato che i procedimenti relativi ai risparmiatori si chiuderanno entro un tempo massimo di 2 anni. Ma il Codacons ha portato a casa un altro importante risultato: la garanzia che i risparmiatori, anche nel caso in cui accetteranno gli indennizzi decisi con l’arbitrato, potranno avviare azioni di responsabilità per la parte residua degli investimenti. Il Codacons, che in ogni caso non condivide l’istituto dell’arbitrato, dal momento che tutti i risparmiatori traditi vanno risarciti integralmente, ha presentato inoltre le seguenti proposte al presidente dell’Autorità Anticorruzione, finalizzate ad aumentare la platea dei soggetti che potranno accedere all’arbitrato e incrementare i risarcimenti in loro favore: estendere l’arbitrato anche agli azionisti che hanno visto azzerato il valore dei titoli; eliminare qualsiasi limitazione all’azione giudiziaria da parte di chi aderisce all’arbitrato; iInserire la rappresentanza dell’associazione dei consumatori cui il soggetto interessato può conferire mandato anche in forma di incarico scritto senza necessità di procura notarile o equiparata; nella valutazione degli investimenti, non basterà la firma dei risparmiatori su questionari, attestazioni e moduli vari per dimostrare che gli stessi fossero a conoscenza dei rischi. Si dovrà tenere conto della situazione culturale e professionale degli investitori, e valutare se moduli e questionari fossero davvero rispondenti alla reale situazione del cliente, prendendo in considerazione elementi come età, scolarizzazione, esperienze lavorative, precedenti investimenti, somme eccessivamente elevate rispetto al capitale investito, dunque la reale profilatura del cliente. In base a questa dovrà essere valutata l’adeguatezza dell’investimento.