di FLAVIO MARTINO
Alla vigilia della presentazione del libro “Opposizione, l’ultima battaglia di Enrico Berlinguer”, scritto da Luca Telese, vale forse la pena di ricordare il rapporto tra il più amato segretario del Pci e Civitavecchia, avvalendoci anche delle bellissime foto del collega giornalista Gianni Tassi. In città Berlinguer aveva un’antica amicizia con Bruno Bergantini, popolare tassista, conosciuto come “Bandiera rossa”, per via della sua fede comunista. Un professionista del volante, con tutte le buone qualità di chi conduce un’auto pubblica. In più amicone, che è la caratteristica degli abitanti della remota Centocelle.
Berlinguer era solito trascorrere il weekend e le vacanze estive distante dai frastuoni capitolini. Relax nella residenza al mare del fratello Giovanni, a Santa Marinella. Per spostarsi si affidava a Bandiera rossa, la sua guida sicura e non soltanto sulla strada.
Bergantini andava a prenderlo nella cittadina dei fiori, sottocasa. Tutti a bordo, destinazione la Ficoncella, dove l’aria è caratterizzata dai vapori dell’acqua sulfurea, tra il verde e la quiete dei campi. Panorama unico. Guarda lontano, l’orizzonte e il mare, la Sardegna, terra natia dell’ Esponente comunista.
Sul colle, Bruno Bergantini, alias Bandiera rossa, cambiava ruolo. Non più autista prudente, ma guida turistica estemporanea. Cicerone esperto e preparato, raccontava le Terme e la leggenda del toro e sapeva trovare sempre particolari nuovi per argomenti diversi. Berlinguer lo guardava compiaciuto dimostrandogli fraterna gratitudine per quelle preziose e gradite informazioni e non mancava la pausa per un panino insieme, all’ombra della secolare pianta di fico che dà il nome alla zona.