Fronte comune delle amministrazioni locali contro il progetto del biodigestore in località Monna Felicita. La conference call dei sindaci del comprensorio, convocata dal primo cittadino di Civitavecchia Ernesto Tedesco, ha confermato l’unità d’intenti già mostrata per simili progetti nel recente passato.
All’incontro da remoto hanno partecipato i Sindaci Antonio Pasquini (Allumiere), Maurizio Testa (Monte Romano), Pietro Tidei (Santa Marinella), Alessandro Giulivi (Tarquinia) e Luigi Landi (Tolfa). Generale la disapprovazione sul progetto per produzione di biometano con impianto da 120mila tonnellate annue di rifiuti: sulla scorta di una analoga delibera già predisposta ed approvata in tal senso dalla giunta di Santa Marinella, tutte le Amministrazioni faranno pervenire a Civitavecchia le loro osservazioni sul progetto. Il Comune le farà proprie e le porterà alla prossima conferenza dei servizi che si terrà sull’argomento in Regione Lazio.
Al no al progetto i Comuni aggiungono però la proposta, già avanzata nei mesi scorsi, di una progettualità alternativa per rendere il territorio completamente autonomo sul piano del ciclo dei rifiuti. Per discutere di tutti questi aspetti sarà chiesto a strettissimo giro di posta un incontro all’assessore regionale all’Ambiente Massimiliano Valeriani.
La riunione è stata comunque anche l’occasione per fare il punto sul consorzio di gestione dell’Osservatorio Ambientale: l’iter per il reingresso del Comune di Civitavecchia nel consesso è quasi completato e proprio l’Osservatorio rappresenterà la parte attiva e di massima rappresentanza del territorio.
2 Comments
giovanni
Per fare un minimo di chiarezza:
Noi a Civitavecchia stiamo ammucchiando l’immondizia di Civitavecchia, di Roma e forse anche di qualche altra parte.
Questa immondizia ammucchiata, che dovrebbe essere solo l’indifferenziata
e gli scarti alimentari e organici, normalmente produce gas di metano che se ne va disperso in atmosfera.
Con quale criterio non si vuole far in modo che questo combustibile non venga utilizzato per le necessità delle città, perchè in città normalmente tutte le calderine per riscaldamento domestico e riscaldamento di acqua sono a metano e i fornelli di casa al 90% sono con lo stesso combustibile.
Sembra un paradosso ma non tanto e forse a pensare male si indovina: se il biodigestore viene fatto a Civitavecchia la città può fare un accordo con il distributore di gas per avere uno sconto in bolletta mentre le altre città possono solo chiedere uno sconto minore sul conferimento a discarica.
Per questo non capisco questi difensori dell’ ambiente che preferiscono inquinare piuttosto che recuperare il gas che comunque si produce.
giovanni
Se avete dubbi provate a leggervi questo documento di Legambiente:
https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/19_il_biogas.pdf