Un sorprendente ritrovamento micologico a Civitavecchia, dove nel ceppo di una palma è stato rinvenuto un gymnopilus suberis, un fungo che cresce quasi esclusivamente sulla quercia da sughero. A evidenziare la scoperta è Bioma, una giovane associazione, nata nel 2021, che ha tra i suoi obiettivi primari la diffusione della formazione e della ricerca in ambito naturalistico e ambientale, affondando le sue radici in una profonda coscienza ecologica finalizzata alla conservazione della natura. Riferendosi al ritrovamento del gymnopilus suberis, fungo non commestibile e tossico, Bioma parla delle sorprese che a volte può riservare la natura, sottolineando che la scoperta di Civitavecchia è sorprendente per due ragioni: non solo il fungo è stato ritrovato su una specie diversa da quella tipica, ma il substrato di cui si nutre è diverso tra le palme e le querce.
“Tutte le piante con fiori – spiega il dottor Leonardo Romanelli – appartengono infatti a due categorie: le monocotiledoni e le dicotiledoni. Le querce e la maggior parte degli alberi sono dicotiledoni, mentre alle monocotiledoni appartengono soprattutto specie erbacee, con le palme tra le rare eccezioni. Anche se le due categorie prendono il nome dal numero di foglioline embrionali che si trovano nel seme prima della germinazione (due per le dicotiledoni, una per le monocotiledoni), le differenze tra i due gruppi sono molto più profonde, ed è proprio il legno a essere una delle caratteristiche distintive dei due gruppi. Nelle dicotiledoni esiste infatti uno strato chiamato fellogeno, un tessuto formato da cellule adulte che sono regredite in cellule indifferenziate. Queste cellule si differenziano poi in altri due strati. Verso l’interno creano il felloderma, mentre verso l’esterno creano proprio il sughero per cui la quercia da sughero è famosa. Questo strato è responsabile del cosiddetto accrescimento secondario della pianta, quello in larghezza. Nelle palme e nelle altre monocotiledoni questo strato manca completamente, motivo per cui il tronco delle palme è tipicamente cilindrico, con un diametro quasi costante. Anche gli anelli degli alberi derivano dal fellogeno. L’attività di questo tessuto infatti è stagionale nelle regioni temperate, e si ferma d’ inverno, permettendo di vedere nel legno i cicli delle stagioni. Nelle palme, mancando questo tessuto, mancano anche gli anelli Il fatto che un fungo così specializzato sia riuscito a crescere su una specie così diversa dal suo ospite abituale è sorprendente, ma anche una dimostrazione dell’imprevedibilità della natura, che ci pone davanti a situazioni inaspettate e ci ricorda che c’è sempre qualcosa da scoprire, anche nelle specie più note”.