Dopo tre settimane nei quali avevano destato un certo allarme, in particolare nel periodo compreso tra il 7 e il 13 maggio, i biossidi di azoto rilevati dalle centraline disseminate lungo il territorio di Civitavecchia sono tornati su valori assolutamente normali. Nel report settimanale pubblicato dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale e riferito al periodo compreso tra il 4 e il 10 giugno, la media settimanale è stata compresa tra i 19 e i 35 microgrammi al metro cubo.
I valori più alti di biossidi di azoto si sono riscontrati ancora una volta a Fiumaretta, con una media compresa tra i 18 e i 30 microgrammi al metro cubo. Valori bassissimi sono stati viceversa misurati a Sant’Agostino, dove la media settimanale è stata compresa tra 1 e 4 microgrammi. Assente il dato della centralina di Aurelia, che evidentemente è stata soggetta a manutenzione. In netto calo i valori nelle zone che la scorsa settimana avevano fatto registrare una insolita impennata, ovvero San Gordiano e Campo dell’Oro, dove le medie sono state rispettivamente di 12 e 15 e di 14 e 18 microgrammi al metro cubo. Per quanto riguarda gli altri agenti inquinanti misurati dalle centraline gestite da Arpa Lazio, la situazione è rimasta assolutamente tranquilla. Ancora in calo l’ozono, passato dai 58 microgrammi al metro cubo della settimana precedente ai 54 di quella considerata. Benzene e monossido di carbonio, quest’ultimo come sempre tenuto sotto controllo per la presenza a Civitavecchia della centrale a carbone, sono sempre ai livelli minimi: il primo con una media di 0,2 microgrammi al metro cubo e il secondo con una media di 0,1, sono ai livelli più bassi di tutta la regione. In calo anche le polveri, con una media di 13 microgrammi, con valore più basso riscontrato a Sant’Agostino, con 10 microgrammi.