Barbara Costanzo, tirocinante presso l’ufficio elettorale di Campo dell’Oro da più di quattro anni, torna a criticare il metodo adottato per l’assunzione dei borsisti, avvenuto – a suo dire – in maniera anomala e senza tenere conto delle reali esigenze dei facenti parte della categoria.
“Con quale criterio si è andati ad assumere i borsisti? – Si chiede la Costanzo – E per quale motivo è stata negata la possibilità a chi già esercitava un ruolo di essere riassorbito?”. Secondo la Costanzo, infatti, nelle assunzioni avvenute di recente esisterebbero borsisti di serie A e borsisti di serie B. “Mi chiedo, ad esempio, – prosegue Barbara Costanzo – per quale ragione la borsista che da anni esercitava presso il Polo Universitario è stata mandata via per far posto ad un’altra persona che della borsista ha ben poco e che potrebbe benissimo andare a lavorare da un’altra parte, visto e considerato che il suo fisico glielo consente, senza quindi dover usufruire dei benefici previsti dalla categoria. Credo che si debba poi fare una distinzione tra le diverse “disabilità”, se così possiamo dire, anche se la normalità, a mio avviso, è un fatto concettuale. Mi chiedo, infatti, se chi ha adottato il metodo di assunzione si sia mai chiesto cosa voglia dire “borsista”. Trovo ci sia molta differenza tra chi, come me, si trova su una sedia a rotelle dalla nascita, e non ha quindi scelto di vivere così, e chi, al contrario, appartiene alla categoria perché in passato ha avuto una vita sregolata, assumendo sostanze nocive, quali alcool e droghe. La mia disabilità non me la sono andata di certo a cercare ed il mio problema fisico non mi consente di svolgere una qualsiasi attività lavorativa, senza contare il fatto che in città esistono ancora, purtroppo, le barriere architettoniche, tanto decantate nelle campagne elettorali. Vorrei infine sottolineare e ricordare a coloro che hanno le facoltà decisionali nell’assunzione dei borsisti che le persone assunte rappresentano l’azienda in cui vanno ad operare: quale ente vorrebbe avere al suo interno un alcolista o un tossicodipendente?”.