Si intitola “Cuore di Cuoio” l’antologia sul calcio che vede la partecipazione anche dei civitavecchiesi Stefano Pettinari, Paolo Tagliaferri, Gino Saladini e Ernesto Berretti. Si tratta di 24 racconti ispirati ai 24 paesi che partecipano alla grande kermesse degli Europei di calcio, in un rinnovato segno di distensione, fratellanza e amicizia, dopo un anno di emergenze e cambiamenti epocali, cui il mondo del calcio non è rimasto immune, dato che Euro 2020 si gioca l’estate successiva rispetto alla data prevista.
In questa sfida 24 professionisti della comunicazione narrativa, tra giornalisti e scrittori, hanno imbastito architetture descrittive uniche e originali tra racconti, aneddoti, cronistorie e riflessioni, raccontando storie intime, popolari o nascoste, amplificando emozioni vecchie e nuove, senza filtro, tratteggiando i particolari, i tic, le nevrosi, il buonismo veicolati attraverso lo sport più amato d’Europa e del mondo. Il calcio come fenomeno sociale, come voce che lega i popoli, che ci fa gioire e disperare in un solo battere di ciglia. Un fenomeno inspiegabile, perché è un coacervo di pensieri e azioni che resta confinato nella franchigia delle emozioni. Ma proprio per questo il pallone unisce le genti in modo istantaneo in uno straordinario gioco festoso rappresentato da un torneo come gli Europei. Così da un’idea di Nicola Procaccini, eurodeputato e giornalista, e Gian Luca Campagna, giornalista e scrittore, ecco nascere un’antologia sul calcio. Eppure descrivere l’antologia ‘Cuore di cuoio’ (pp 200, Omicron) ‘solo’ come un’antologia legata agli Europei 2020 è decisamente riduttivo, perché la scintilla che ha portato a realizzare questo scrigno di 24 racconti abbraccia l’ideale di fratellanza e socialità dell’intera Europa.
“Tant’è che l’idea è nata così tra me e Nicola – racconta Gian Luca Campagna, giornalista e scrittore –: perché non confezionare un’antologia dove amici scrittori si sarebbero cimentati a raccontare storie con protagonisti gli spaccati di tutti quei Paesi che si erano qualificati alla massima competizione calcistica continentale? In nome di un ideale di amicizia e fratellanza dove lo sport, il calcio in particolare, ha una grande importanza, dato che è uno straordinario veicolo di pace”.
“Questo libro, ideato mesi prima del fattaccio Superlega, ha assunto uno spirito e una valenza davvero più importanti rispetto all’iniziale aspirazione di voler raccontare l’Europa e la sua gente attraverso storie di vita vissuta, utilizzando la metafora calcistica che è essa stessa capace di straordinarie e paradigmatiche lezioni di vita –racconta Nicola Procaccini-. E poco importa se, nelle singole storie narrate dai vari autori presenti nella pubblicazione, il calcio appaia come musica di sottofondo o si stagli invece come assoluto protagonista. L’intento è stato quello di far capire perché è così importante non far cessare quel sogno, e lo si comprende solo lasciandosi trasportare dentro le storie proposte in cui è facile rintracciare quella passione fatta di primordiale socialità di pasoliniana memoria, che forse soltanto il calcio può regalare, ad ogni livello ed età”.
Infatti ancora prima che gli scambi tra i diversi Paesi e i popoli dell’Europa assumessero l’intensità attuale, il calcio ha rappresentato un legame forte e motivo di grande intensificazione dei rapporti sociali tra le nazioni. Una sorta di Erasmus ante litteram fondato sui valori della partecipazione, dell’aggregazione, della crescita sociale, della inclusione, della educazione fisica e morale soprattutto per le giovani generazioni che da decenni percorrono le strade d’Europa dietro al pallone, da protagonisti in campo ma soprattutto come spettatori. Un modello di integrazione e dialogo, pur nel rispetto delle identità e dei campanilismi, che l’Europa ha avuto il merito di costruire e con il quale la mia generazione è cresciuta, ma che oggi appare smarrito dietro modelli globalisti dominati dai grandi interessi finanziari e l’annullamento delle identità.
“Dalla penna dei tanti scrittori e giornalisti, uno per ogni nazionale presente a Euro 2020 (pardòn, 2021), emerge come il pallone ha avuto il merito di essere fattore di interscambio sociale e amicizia tra le nazioni della vecchia cara Europa, una consapevolezza che nelle pagine arriva ad espandere i confini geografici, in linea con i gironi del campionato europeo, fino alla Russia e alla Turchia, in barba a tensioni o vincoli da trattati internazionali e prefigurando scenari di fanta-geopolitica. E dentro ci sono anche gli inglesi inventori del calcio, a regalare l’illusione di una normalità pre-Brexit che fa sciogliere in un afflato partecipativo anche i super partes e distaccati svizzeri. Questo è il calcio, come lo conosciamo e come vorremmo potesse continuare ad essere, simbolo di rispetto delle regole e fondamentale scuola di educazione per i giovani ma anche fotografia della storia e della peculiarità di ogni nazione” prosegue Procaccini.
“Quando a me e all’eurodeputato Nicola Procaccini sul finire dell’estate 2019 è balenata l’idea di creare un’antologia che si impegnasse a germogliare concetti come empatia, amicizia e fratellanza il pensiero è corso immediatamente a quel giorno del 24 dicembre 1914, quando dalle trincee delle Fiandre, militari delle truppe tedesche e britanniche schierate sui lati opposti cominciarono ad alzare canzoni natalizie, per poi attraversare le linee per portare doni ai soldati schierati dall’altro lato. La magia del Natale si completò quando apparve un pallone. Non fu difficile deporre le armi, piazzare due fucili in sostituzione dei pali e cominciare a giocare a calcio. Inghilterra e Germania, tanto per anticipare quelle splendide schermaglie calcistiche che tutto il mondo vivrà nei successivi tornei mondiali e continentali, diedero vita a un nuovo momento in un luogo dove aveva finora attecchito la morte. Nel tempo, il calcio è diventato una straordinaria arma di seduzione di massa che apre alla socialità, accorciando ogni distanza di ceto in quei templi che sono gli stadi, fino a divenire però anche un’arma di distrazione di massa, come ci hanno ricordato nel corso del tempo le dittature feroci, che si sono servite del calcio per operazioni di trucco, per nascondere il marcio della società in cui operavano.
Ma il calcio resta, soprattutto, un grande collante tra i popoli, e quest’antologia si pone proprio questo di obiettivo, pur mantenendo una sua autonomia e dignità narrativa per ogni racconto che è stato confezionato” continua Campagna.
Questa la squadra di autori: Enrico Luceri – Austria, Porazzi Pierluigi – Italia; Cappi Andrea Carlo – Rep. Ceca, Zandel Diego – Croazia; Enrico Berretti – Olanda; Bastonini Giorgio – Portogallo; Campagna Gian Luca – Macedonia del nord; Carlomagno Piera – Inghilterra; Biagio Proieitti – Galles, Giorgio Ballario – Slovacchia; Saladini Gino – Spagna, Blini Maurizio – Russia, Pezzani Sebastiano – Svezia, Lazzarin Walter – Belgio, Vicidomini Letizia – Francia, Foschi Paolo – Ucraina, Lorenzo Mazzoni – Turchia, Marco Marinoni – Germania, Tagliaferri Paolo & Stefano Pettinari – Scozia, Vizzino Alessandro – Ungheria, Colombo Matteo – Finlandia,Alfonso Esposito – Danimarca, Favero Giovanni – Svizzera, Fabrizio Carcano – Polonia.