Sembrano ormai al lumicino le speranze di riprendere i campionati dilettantistici. Questo lo scenario dopo la riunione della Commissione medico-scientifica della Figc, che ha tracciato le linee guida per la ripresa delle attività. Il protocollo prevede un primo periodo, se si riprendesse a maggio, da vivere praticamente da ritiro in clausura, quindi uno screening molto approfondito per valutare le condizioni fisiche dei giocatori e dello staff al seguito della squadra. Inoltre sarà necessaria la sanificazione del luogo dove si svolgono gli allenamenti e le partite.
Tutte condizioni, che, nel mondo dilettantistico è praticamente impossibile far rispettare per motivi organizzativi ed economici. Inoltre è stato suggerito di riprendere le attività a scaglioni: quindi se la serie A dovesse ricominciare il 31 maggio, i campionati inferiori potrebbero farlo non prima di metà giugno. E in tutto questo c’è il fatto che i calciatori non si allenano da due mesi, una pausa che è da considerare più lunga addirittura di quella che avviene tra una stagione e l’altra, visto che in tanti si mantengono comunque in forma, anche partecipando a dei tornei di calcetto.
E pur cercando di mantenere il tono muscolare, le possibilità di allenarsi come nella normalità non sicuramente quelle che possono vantare i calciatori di serie A. Quindi sembra manchi solo l’annuncio per far calare il sipario sulla stagione. A questo punto sarà da vedere come verrà definito il tutto in vista del prossimo campionato.
Intanto nel pomeriggio di ieri la Figc ha decretato la sospensione definitiva di tutti i campionati giovanili di calcio e calcio a 5 di caratura nazionale organizzati dalla Figc.