Ha fatto scalpore l’articolo apparso qualche giorno fa su Repubblica riguardante la positività ai test antidoping di alcuni giovanissimi giocatori dell’Atletico Roma. La notizia è arrivata anche a Civitavecchia e ne abbiamo parlato con Giordano Onorati, direttore sportivo del settore giovanile del Civitavecchia, tra le società locali con il vivaio più ampio.
Al momento Onorati ha escluso la possibilità di seguire l’esempio dell’Atletico Roma, che autonomamente ha deciso di controllare i propri ragazzi, ma non ha nascosto la preoccupazione per un movimento su cui aumentano sempre di più le pressioni, anche e soprattutto da parte dei genitori dei giovani giocatori. “Il fatto che la soglia si sia abbassata – afferma Onorati – è un aspetto molto importante da considerare. In quell’età i ragazzi si stanno formando sia dal punto di vista dello scheletro che da quello muscolare, quindi intervenire con sostanze dopanti risulta molto pericoloso. Secondo me uno dei problemi principali sta nei genitori. In primo luogo, per evitare brutte sorprese la famiglia deve fare attenzione e conoscere bene la società dove è scritto il proprio figlio. Inoltre c’è da evitare qualsiasi pressione sul ragazzo stesso. Spesso molti genitori vivono lo sport del figlio con molte aspettative e questo può fare sentire il giovane sotto pressione. Per chiudere dico una sola cosa: secondo me nessuna categoria vale la saluta di un ragazzo.”