È arrivato in manette, poco dopo le 17,30. Ad accoglierlo i flash dei fotografi e le telecamere, ma anche gli insulti di alcuni tifosi della Cremonese, la sua ex squadra. “Venduto”, “vergogna” sono alcune delle parole piovute addosso a Marco Paoloni all’uscita dal furgone della Polizia Penitenziaria. Visibilmente scosso e in manette, il calciatore è entrato in tribunale, dove c’era ad aspettarlo il suo avvocato difensore, Emanuela Di Paolo, del foro di Civitavecchia.
Proprio lei, intorno alle 15,30, prima di entrare nel Palazzo di Giustizia aveva annunciato ai giornalisti presenti, che il suo assistito probabilmente si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere, perché ancora molto scosso e agitato per la vicenda. Insieme all’avvocato, Michela Spinelli, la moglie di Marco Paoloni. Anche lei ha voluto rilasciare delle dichiarazioni, prima di tutto per smentire che la casa dei suoi genitori era stata ipotecata e poi per negare che era stato ipotecato l’aumento del suo stipendio. Poche ore dopo il nome della ragazza è tornato prepotentemente in primo piano, mostrato in tv dall’inviato di Sky Sport 24. Michela Spinelli compare su una ricetta del medico anconetano Marco Pirani. Il medicinale è un narcotico, la data è il 13 novembre, il giorno prima di Cremonese – Paganese, la partita durante la quale, secondo l’accusa, Paoloni avrebbe somministrato una sostanza ansiolitica ad alcuni compagni di squadra per danneggiarne la prestazione. Proprio Pirani ha parlato a lungo di fronte al gip di Cremona Guido Salvini, fornendo in oltre due ore di interrogatorio la sua versione dei fatti e affermando che se avesse saputo come sarebbe stato utilizzato quel medicinale, non l’avrebbe mai prescritto alla moglie di Paoloni. Analoga la linea difensiva adottata da un altro protagonista dello scandalo del calcio scommesse. Anche Massimo Erodiani, infatti, ha deciso di rispondere alle domande del giudice. Dichiarazioni naturalmente da verificare in una vicenda che anche oggi ha fornito tanti aspetti oscuri.