“La replica del Presidente Pasqualino Monti non denota solo un eccessivo nervosismo, quindi significa aver fatto centro, ma è anche fuori luogo nei termini”. È quanto dichiara Michela Califano del Pd.
“La nomina del nuovo presidente non mi interessa – afferma Califano – ma non si può far finta di nulla di fronte a documenti e relazioni che attestino le incongruità di un ente che a Fiumicino dovrebbe pur contare qualcosa. Le ombre sui numerosi incarichi e sulle innumerevoli assunzioni alle quali Monti ha dato il proprio benestare non le contesto io o il Pd, ma la Ragioneria dello Stato che non fa valutazioni politiche ma tecniche. Ricordi: la trasparenza non gliela chiedono solo i cittadini ma lo Stato. A Fiumicino un ente che regala licenziamenti e precarietà ai nostri e assunzioni ad hoc ad altri ce l’abbiamo già e si trova nei pressi del sedime aeroportuale. Non ne abbiamo bisogno di un altro. Su quanto l’Autorità Portuale abbia fatto in questi anni, mi scusi il presidente Monti, ma dissento. A parte una montagna di progetti, non vedo altro. La messa in sicurezza delle banchine, intervento che viene da lontano (l’idea non è certo sua), è rimasto mozzo. Mancano gli ultimi 150 metri, quelli più importanti che permetterebbero ai nostri pescherecci di uscire in mare in sicurezza. Una cosa doveva fare e non l’ha fatta. Non parliamo poi dell’escavo del fondale del Porto Canale. Né della realizzazione della darsena per i pescherecci: mai vista. E che dire del progetto della nuova passerella? Anche qui tante parole e fatti zero. Il Porto Commerciale, che tutti vorremmo fosse all’altezza della città che lo ospita e non un porticciolo di seconda classe, rimane un’opera su carta. Le procedure? Non mi interessa chi le abbia avviate, anche in Comune ci troviamo a dover gestire le falle ereditato dalla Giunta Canapini, ma non per questo ci si può trincerare dietro facili giustificazioni evitando oggi le nostre responsabilità di amministratori. Monti dovrebbe sapere bene, poi, che non è il Comune a doversi occupare dei permessi ma lui stesso visto che la realizzazione del porto commerciale è di competenza sua e dell’autorità portuale. E non giochi con le parole, mica crederà davvero che termini come Bei siano di sola sua competenza. Non conosco quale sia stato il suo percorso formativo che gli ha permesso di essere nominato a capo di un ente come questo. Ma il mio sì. E so anche che ogni incarico che ricopro l’ho ottenuto, a differenza sua, attraverso regolari e democratiche elezioni. Sono stati i cittadini e non qualcun altro a conferirmelo”.