Dieci anni per Stefano Branco, altrettanti per Pietro Aurino, sei anni per Daniele Medori. Il giudice per le udienze preliminari Renato Laviola, ha ridotto notevolmente le condanne per i tre principali imputati del processo per le infiltrazioni camorriste in città. Soprattutto Medori è stato quello che ne ha più beneficiato, perché i pm Di Leo, della Dda, e De Gregorio, della procura locale, avevano chiesto 20 anni di reclusione.
Il gup ne ha decurtati ben 16, in quanto è caduta l’aggravante dell’associazione mafiosa. Ma ridotte anche quelle di Aurino e Stefano Branco, per i quali era stata chiesta una pena rispettivamente a 18 anni e 18 anni ed 8 mesi. Otto anni in meno, quindi, rispetto alla richiesta della pubblica accusa per Aurino, riduzione di otto mesi in più per Branco.
Diverso il discorso per quelli che venivano considerati gli imputati minori. Per loro invece, le condanne sono state più vicine rispetto a quanto avevano chiesto i due pm. Emiliano Branco è stato condannato a 5 anni e quattro mesi, come Luca Mazza ed Andrea Capretti, quattro anni e otto mesi per Marco Gasparri ed Antonio Borriello, due anni ed otto mesi per Aniello Bianco, un anno e quattro mesi per Luigi Peris, un anno per Mauro Barletta. Escono invece definitivamente di scena con l’assoluzione da tutti i capi d’imputazione Luigi Piscopo e Danilo Costanzi. Tutti avevano scelto il rito abbreviato, e tutti gli avvocati difensori hanno già fatto intendere che ricorreranno in appello, anche se prima della scelta definitiva attendono di leggere le motivazioni della sentenza.
Tutti gli altri che avevano optato per andare al processo ordinario invece, sono arrivati rinvii a giudizio per tutti, ovvero Natale e Francesco Cherillo, Maurizio Orsini, Edoardo Roccasalva, Idoletto Ceccacci, Marco Bezio e Silvana Adugna.