“La Politica sana deve fare la propria parte, opponendosi ad ogni eventuale e paventata mira speculativa sul tratto costiero della Frasca, facente parte del patrimonio di tutti i civitavecchiesi”. Lo sostiene Onda Popolare, che raccoglie lo spunto offerto dal comunicato dell’Associazione Antonino Caponnetto, sulla paventata vendita del campeggio della Frasca, dislocato su quel tratto di costa, ricco di biodiversità, sempre amato da questa Città e dai tantissimi fruitori del mare, anche provenienti da tutto l’Alto Lazio e dalla Capitale.
“Spunto e denuncia importante, quanto mai eloquente e non in ultimo allarmante – affermano da onda Popolare – quello esternato dall’Associazione Caponnetto che, per come si legge nel proprio sito istituzionale, con i propri motivi fondanti invita a ‘CHIUNQUE SIA IN POSSESSO DI NOTIZIE CHE RIGUARDINO ATTIVITA’ E PRESENZE MAFIOSE SUL PROPRIO TERRITORIO, COLLUSIONI FRA SOGGETTI IN ODOR DI MAFIA ED ELEMENTI APPARTENENTI A PARTITI POLITICI O ALLE ISTITUZIONI, OLTRE CHE SITUAZIONI E COMPORTAMENTI DI MALAFFARE NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, PUO’ TRASMETTERCELE ANCHE IN FORMA ANONIMA PURCHE’ DETTAGLIATA’.
Lo raccogliamo quindi consci dell’importanza dell’appello e anzi, rilanciamo invitando allo stesso tempo chi preposto istituzionalmente, a continuare ad indagare e a ricostruire i percorsi amministrativi che stanno portando a compimento questa operazione immobiliare all’interno di una zona pregiata e vincolata dal punto di vista ambientale e delle preesistenze storiche, fugando ogni dubbio di eventuali speculazioni a danno della collettività.
Qualora il tentativo di vendita, portato alla luce dall’Associazione Caponnetto, trovasse poi conferma, esortiamo le Istituzioni, i Partiti, le Associazioni, l’Amministrazione comunale e, non in ultimo, la cittadinanza a schierarsi, senza se e senza ma, a salvaguardia di una delle ultime roccaforti ambientali di questo territorio, che il comunicato della Caponnetto fa invece apparire vacillante e insidiata sulla specifica questione.
Questo, anche per difendere le battaglie condotte ed i risultati ottenuti dai nostri istituzionali Gino De Paolis alla Regione e Patrizio Scilipoti al Comune, a tutela di quel tratto di territorio, del suo mare, della pineta e delle preesistenze archeologiche patrimonio universale di tutti.
Un atto a tutela di quelle che sono le nostre tradizioni, la nostra cultura e il nostro patrimonio pubblico che deve necessariamente rimanere nella disponibilità di tutti, per essere tramandato ai posteri, come avvenuto per le attuali generazioni di concittadini che ne stanno ancora beneficiando.
Per questi motivi, come Onda Popolare, stiamo anche predisponendo una forte azione amministrativa e istituzionale per far luce sulla questione e che vorremmo condividere con tutte quelle compagini politiche a cui sta a cuore l’interesse generale del nostro territorio e della nostra popolazione”.
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giovanni
C’è solo un piccolo problema: se l’ARSIAL che era proprietaria anni fa e prima che la zona fosse dichiarata “beni immobili di pubblico interesse” ha venduto la proprietà relativa all’area dove sorge il camping e il tribunale decide che la vendita nel 2014era corretta ci sarà poco da fare.
La fruizione del mare non ce la toglie nessuno tanto sono decenni che la pineta era chiusa al libero ingresso e nessuno si lamentava.
Quel camping non è un giorno che viene contestato come ampliamento e come modifiche ma solo da poco è stato chiuso per ristrutturazione come si vede sul sito: http://www.campingtraiano.com/