“Il prossimo 8 e 9 giugno i cittadini di Civitavecchia sono chiamati alle urne in un momento storico cruciale per la nostra città. Con il previsto spegnimento della centrale di Enel, si aprono sfide significative ma anche straordinarie opportunità di rinnovamento. Il “phase out” del carbone non solo pone una questione ambientale, ma solleva anche importanti problemi occupazionali e finanziari, dovuti alla perdita dei 6 milioni di euro annui che Enel contribuiva alla nostra economia locale, la scellerata convenzione firmata dall’amministrazione 5 stelle che non solo ha rinunciato a 300 milioni di investimento in eolico, ma costringe ora il comune a restituire 1 milione di euro l’anno proprio ad Enel”. Secondo la candidata come consigliere comunale, Silvia Candido, per la lista Grasso Sindaco, per la quale le comunità energetiche possono giocare un ruolo chiave in questa transizione.
“Creazione di Nuovi Lavori – spiega Candido – le comunità energetiche non sono solo una fonte di energia sostenibile; sono anche un potente motore di creazione di lavoro.
L’installazione e la manutenzione di sistemi di energia rinnovabile, come pannelli solari e turbine eoliche, richiedono manodopera qualificata. La nostra partecipata, CSP srl, che ha dato prova di resilienza in questi anni, potrebbe gestire formando e impiegando ex lavoratori in questi nuovi settori insieme ad altre realtà imprenditoriali locali. Civitavecchia può trasformare una sfida occupazionale in una fonte di nuove opportunità.
Rigenerazione Economica.
La perdita dei fondi Enel è indubbiamente un duro colpo per il bilancio della città. Tuttavia, investendo in comunità energetiche, possiamo non solo compensare questa perdita, ma potenzialmente aumentare le entrate. Le comunità energetiche permettono di tenere i costi dell’energia all’interno dell’economia locale, promuovendo il reinvestimento dei risparmi in altri servizi e infrastrutture cittadine.
Autonomia e Sicurezza Energetica.
Sviluppando le comunità energetiche, Civitavecchia può ridurre la sua dipendenza da fonti di energia esterne, aumentando la sicurezza energetica. In un mondo dove l’indipendenza energetica è sempre più cruciale, la capacità di produrre e gestire la propria energia è un asset strategico di inestimabile valore.
Benefici Ambientali e Immagine.
L’abbandono del carbone e l’adozione di fonti di energia rinnovabili migliorano notevolmente la qualità dell’aria e riducono l’impatto ambientale, rendendo Civitavecchia un modello di sostenibilità. Questo miglioramento dell’immagine della città può attrarre nuovi investimenti e turismo, beneficiando ulteriormente l’economia locale.
Supporto e Incentivi.
La coalizione a sostegno di Massimiliano Grasso si è già impegnata a facilitare questa transizione, offrendo incentivi per chi investe in fonti di energia rinnovabili e supportando le aziende locali nel processo di adattamento.
Attraverso politiche attive e mirate, garantiremo che nessun cittadino venga lasciato indietro in questa rivoluzione energetica.
Il “phase out” della centrale a carbone di Enel rappresenta dunque un’opportunità per reimpostare il futuro energetico di Civitavecchia. Le comunità energetiche non sono solo una risposta ai problemi immediati, ma una visione a lungo termine per una città più pulita, più verde e più autosufficiente.
Chiedo ai candidati di inserire, nei primi 100 giorni della nuova amministrazione, la delibera per l’approvazione del regolamento sulle comunità energetiche in Consiglio Comunale”.