Si è svolto questa mattina alla Regione Lazio l’incontro tra gli assessori al lavoro, Claudio Di Berardino, e allo sviluppo economico, Gian Paolo Manzella con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Usb dei comparti elettrico e metalmeccanico. Oggetto del confronto, le possibili ricadute occupazionali successive alla cosiddetta carbon exit, ovvero l’uscita dal carbone, prevista per il 31 dicembre 2025.
Nel corso dell’incontro, le organizzazioni sindacali hanno fornito tutti gli elementi relativi allo scenario che si aprirebbe all’interno delle categorie interessate in funzione dell’uscita dal carbone. Gli assessori regionali hanno assicurato la loro costante azione è già per domani è previsto un incontro con i rappresentanti di l’Enel nel quale i rappresentanti della Pisana porranno con forza la necessità di non determinare ricadute occupazionali negative in un territorio che si trova già in gravissima difficoltà. Nell’ipotesi di conferma dei percorso in atto, i rappresentanti della Regione hanno assicurato che porranno con forza sul tavolo governativo la necessità di salvaguardare il territorio di Civitavecchia che, con la servitù energetica, tanto ha dato al Lazio e alla nazione. Peraltro, proprio sul fronte occupazionale dell’indotto, dove erano emerse serie preoccupazioni per la decisione di Enel di rinviare alcuni interventi di manutenzione, l’azienda energetica precisa che non vi sarà alcuna interruzione del servizio e che le gare saranno rilanciate subito e terminate in tempo utile con la scadenza degli attuali contratti. Per Enel, quindi, ci sarà una continuità assoluta tra l’attuale situazione e quella successiva alla stipula dei nuovi contratti. Confermato, comunque, che la mole dei lavori di manutenzione è comunque diminuita, ma come diretta conseguenza dell’impiego di uno solo dei tre gruppi a carbone. Una riduzione di attività notevole, che sta determinando anche seri problemi di carattere economico all’Autorità Portuale con gli incassi delle tasse portuali che sono drasticamente diminuiti proprio in virtù dei ridotti approdi delle carboniere.