Un protocollo d’intesa che stabilisca regole certe per risolvere il problema dei ritardi che si determinano nello svolgimento delle operazioni doganali in occasione del rifornimento di provviste alle navi da crociera. E’ l’obiettivo sul quale stanno lavorando l’Autorità Portuale e i vertici locali dell’Agenzia delle Dogane per cercare di evitare il disastro, ovvero che le grandi compagnie del settore dirottino il servizio in altri scali marittimi.
D’altronde, brucia ancora la lettera di fuoco di giovedì scorso con la quale i rappresentanti della Royal Caribbean, colosso norvegese-statunitense del crocierismo, hanno minacciato di trasferire le attività di rifornimento viveri verso altri porti toccati dalle loro navi da crociera. Un’eventualità, questa, che avrebbe ripercussioni più che negative per il porto di Civitavecchia, sia sotto il profilo strettamente lavorativo, visto che verrebbe a mancare l’impiego di non poche maestranze, ma anche e soprattutto sul piano dell’immagine. D’altra parte, quello che ama definirsi come il porto leader del settore a livello nazionale e che punta a contendere a Barcellona il primato nel Mediterraneo deve essere in grado di fornire il meglio ai suoi utenti sul piano dei servizi. Attualmente, stando a indiscrezioni che provengono da Molo Vespucci, vertici e funzionari dell’Authority e dell’Agenzia delle Dogane starebbero lavorando su un’ipotesi che prevede la presenza di uno/due addetti ai controlli alle 7 del mattino, visto che a quell’ora si registra il massimo afflusso di mezzi che devono scaricare le provviste. L’obiettivo, a nostro giudizio, dovrebbe essere quello di fare veramente di Civitavecchia un porto all’avanguardia sotto l’aspetto dei servizi, cosa che peraltro avviene già in altri settori. Ad esempio, per le cosiddette autostrade del mare è stabilito che i funzionari addetti al servizio siano utilizzati in orario serale e in un numero sufficiente a fornire un’assistenza qualitativamente all’altezza. Non si capisce, a questo punto, come la stessa cosa non possa essere fatta per il traffico crocieristico e perché, magari, non possano essere dirottate risorse al riguardo, sia economiche che umane, pur di mantenere nei fatti la leadership nel settore.