Da questa mattina presto i pescatori presidiano il porto. È una manifestazione pacifica, ma c’è tanta rabbia fra i lavoratori dopo il secco no di ieri, incassato a Bruxelles, sulla riduzione del costo del gasolio.
“Non possiamo più andare avanti – protestano i pescatori – 90 centesimi al litro per il gasolio sono troppi. Non ce la facciamo a rientrare con le spese”. Alla richiesta di abbassare il prezzo a 40 centesimi la Commissione dell’Unione Europea ha però risposto di non avere soluzioni immediate. Di qui gli scontri di ieri a Bruxelles, di qui la serrata dei pescatori della nostra città con la lotta che prosegue e si estende al porto. Pescherecci bloccati ed attività commerciali che cominciano a soffrire della mancanza di pesce fresco, primi fra tutti trattorie e ristoranti. Ed all’orizzonte si profila il blocco dello scalo. “La nostra posizione non cambia – dichiarano i pescatori – vogliamo che il prezzo del gasolio scenda a 40 centesimi. Lo ribadiremo nell’incontro di questo pomeriggio all’Autorità Portuale (in programma alle 15,30 ndr). Se non accettano la nostra richiesta – concludono decisi i lavoratori – bloccheremo il porto”.