In una lettera al presidente del Consiglio Comunale, Gino Vinaccia, il capogruppo dei Comunisti Italiani, Pino Cascianelli, entra nel merito del cosiddetto “caso Scotti” e, dopo aver sottolineato che le durissime critiche che arrivano oggi al sindaco vengono espresse dall’opposizione da ben tre anni, chiede che il consiglio comunale discuta dell’attuale situazione politica. Ecco il testo integrale della lettera. “Caro Presidente, sono convinto che in questo marasma che si è determinato a causa delle polemiche interne a Forza Italia e che hanno portato alla revoca dell’assessore Scotti, non Le sarà sfuggito il fatto, ormai prassi consolidata, che il sindaco continui a calpestare le istituzioni democratiche e non tenga conto delle regole. Come avrà notato, in molti ci siamo astenuti dal commentare gli scontri, infarciti da una violenza verbale che non trova precedenti nelle vicende politiche interne ai partiti. Il sindaco è stato, di volta in volta, definito isterico, incapace, despota, satrapo, podestà (dunque fascista). Cos’altro si sarebbe potuto aggiungere? Ed è curioso che da più parti sia stato chiesto alla sinistra di intervenire su questa vicenda, quasi a chiedere un aiuto per determinare una verità. Sono tre anni che, pur senza usare termini così pesanti, denunciamo le prepotenze di De Sio e della sua giunta, ne abbiamo stigmatizzato i comportamenti antidemocratici, abbiamo sollevato con forza l’uso stravagante del denaro pubblico e la poca trasparenza degli atti, abbiamo dichiarato che la costituzione in quantità industriale di consigli di amministrazione era funzionale ad un progetto politico (tenere in piedi una maggioranza attraverso mezzi poco nobili) non certamente per far crescere la città. A proposito, un consigliere comunale, giorni fa, ha voluto giustificare la nascita dell’ultimo consiglio di amministrazione, quello destinato al salone del mare. Altri soldi pubblici per i prossimi unti dal Signore. A quando un consiglio di amministrazione per la gestione dei fuochi d’artificio? Ogni volta si scatenava il putiferio, sinistra cialtrona senza cultura di governo, demagogica, strumentale, un coro, e quando non bastava, manifesti a migliaia a imbrattare, sporcare la città contro la sinistra irresponsabile. I nodi sono ora al pettine e l’uso di un po’ di prudenza sarebbe tornato oggi utile almeno sul terreno della credibilità. Tutte questioni di natura politica, il confronto deve continuare ed è giusto che emergano le responsabilità di chi ha portato la città in questo misero stato. Si dice che bisogna toccare il fondo per cominciare a risalire: ci siamo arrivati. Chi ne ha voglia, chi sente su di sé la responsabilità del governo, della città, chi ha capito che così non si può continuare se non a costo di pesantissime conseguenze può fare qualcosa, può contribuire a rimuovere o almeno a frenare la macchina impazzita. Pertanto, signor Presidente, ed è per questo che mi rivolgo a Lei, noi facciamo la nostra parte, chiamiamo il sindaco a rendere conto al consiglio comunale delle motivazioni che hanno portato alla revoca dell’assessore Scotti, così come prevede la Legge (articolo 46 comma 4 del decreto legislativo 267/2000) e riportiamo il dibattito istituzionale nella sua sede naturale. Le cose dette (e sono tante) ed apparse sulla stampa si trasformeranno nella sede istituzionale in coerenti comportamenti? O ci troveremo di fronte ad una commedia recitata da buoni attori che vedremo trasformarsi in comici e buffoni? Lo sapremo e lo vedremo all’aula Pucci, che non dovrebbe ancora essere un teatro.
Pino Cascianelli, capogruppo Comunisti Italiani
Cascianelli: “De Sio venga in consiglio a discutere del caso Scotti”
