La notizia dell’indagine della Procura sull’assegnazione delle casette di legno e del coinvolgimento di Giovanni Moscherini naturalmente è stata accompagnata da reazioni politiche. Quasi all’unisono Futuro e Libertà ed il Partito Democratico chiedono le dimissioni del sindaco.
“Non siamo mai stati e mai saremo i giustizialisti dell’ultima e l’essere indagato dalla Procura non fa del sindaco una persona già condannata, ma un politico serio, accorto e soprattutto corretto, si sarebbe dimesso dal suo incarico, non fosse altro perché avrebbe la possibilità di difendersi adeguatamente”. Concetti chiari, quelli espressi dal coordinamento cittadino di Futuro e Libertà, per il quale la storia delle casette è stata fin da subito, un vero e proprio “pasticciaccio brutto”. I finiani usano poi un termine ancora più colorito, parlando di porcata nei confronti di chi attende da anni, con una graduatoria comunale, l’assegnazione dell’agognata casa popolare. Per Fli risulta inoltre “anomalo” che le chiavi venissero consegnate agli assegnatari nella sede di una associazione vicina al Sindaco e non negli uffici comunali come dovrebbe essere di regola. “Per cose ben meno importanti ministri, consiglieri, deputati – conclude Futuro e Libertà – si sono dimessi e l’abuso di ufficio per un sindaco o comunque un rappresentante delle istituzioni rappresenta una delle accuse più dure e infamanti. Ben venga, dunque, un commissario di governo che gestisca solo la spesa corrente”.
E anche il Partito Democratico interviene nella vicenda dell’iscrizione del sindaco Moscherini nel registro degli indagati per la vicenda delle casette di legno. Secondo il Pd siamo di fronte all’ennesima dimostrazione del pressapochismo con cui l’amministrazione comunale gestisce la cosa pubblica, con un modo di fare politica che non si era visto neanche durante la cosiddetta Prima Repubblica. Per il Pd, al dilettantismo si unisce infatti l’idea che una volta vinte le elezioni si può fare quel che si vuole forzando le regole amministrative, sovvertendo quelle morali e fregandosene pubblicamente di quelle democratiche. “Arrivati a questo punto – conclude il Partito Democratico – il buon senso vorrebbe che l’attuale amministrazione si dimettesse, ma non lo farà e qualcuno della maggioranza griderà al giustizialismo. Sarà comunque nostro il compito di ridare ai giovani e alla forze sane della nostra città le opportunità che meritano per far uscire Civitavecchia dalla crisi morale ed economica a cui la condotta l’attuale Giunta”.