Non si fa attendere la controreplica dell’onorevole Pietro Tidei dopo le dichiarazioni venute ieri dai rappresentati dei lavoratori delle imprese in comitato portuale in merito all’ormai nota vicenda relativa al possibile rilascio della concessione di 11 ettari di banchine crocieristiche alla Roma Cruise Terminal.
In una lunga nota stampa il deputato della Quercia stavolta traccia un quadro più generale dell’economia cittadina, all’interno del quale inserisce anche il caso Rct, riconducendo il tutto alla triade formata dall’ex sindaco De Sio, dal presidente dell’Autorità Portuale, Giovanni Moscherini e dall’ex assessore allo Sviluppo Giampaolo Scacchi. In primo luogo Tidei afferma che il network portuale spacciato da Moscherini come uno strumento unificante è diventato il modo attraverso il quale sottrarre alla città il suo ruolo di controllo democratico nell’evoluzione economica di una sua parte decisiva, essendo diventato un calderone di raccolta di finanziamenti pubblici per rafforzare frange ben individuate di faccendieri.
In questo contesto complessivo Tidei colloca quindi quella che definisce la grottesca vicenda della concessione alla Rct, sottolineando che gli esperti di economia portuale e gli elaboratori di strategie aziendali della Compagnia Portuale non hanno ancora spiegato come mai a fronte di una concessione quarantennale siano stati accordati appalti alla Cpc solamente per cinque anni. Non solo. Tidei spiega che mentre si continua ad osannare Moscherini si dimentica che sono stai gli uomini del centro sinistra i veri fautori dello sviluppo del porto e dell’impostazione dell’Interporto al quale il deputato della Quercia dedica la parte conclusiva della sua riflessione.
Tidei afferma, infatti, che con la recente modifica degli accordi parasindacali della società Interporto Civitavecchia Piattaforma Logistica la partecipazione pubblica si è ridotta considerevolmente passando dal 49 al 24% con solo il 14% nelle mani del comune di Civitavecchia, mentre la quota privata è salita fino al 76%, il tutto secondo Tidei con presumibili irregolarità procedurali già segnalate al commissario prefettizio dottor Angelo Di Caprio ed a fronte della realizzazione delle infrastrutture con denaro pubblico. Tidei, pertanto, conclude affermando che sarebbe in atto una strategia chiara di impoverimento delle competenze di controllo della città, con una contestuale rivendicazione da parte di Scacchi, De Sio e Moscherini di grandi opere di regime, mentre all’interno dello schieramento democratico ci sarebbe chi tace o addirittura sostiene per interessi di parte la strategia di questi personaggi.