Via Traiana, Largo Monsignor D’Ardia, Corso Centocelle, via Bastioni, via Giusti. Tutte strade del centro di Civitavecchia, sovrastate da immobili che presentano problemi e che, conseguentemente, sono state transennate costringendo i pedoni a pericolosi slalom e gimkane tra marciapiedi, auto parcheggiate e, peggio ancora, auto in movimento. Sono numerosi i fabbricati della città che stanno destando qualche preoccupazione, tra cornicioni che cadono, balconi che rischiano di crollare e crepe nei muri che lasciano intuire qualche problema strutturale.
Insomma, quanto riportato nel nostro articolo di ieri, nel quale professionisti di primo piano che operano ed hanno operato a Civitavecchia, lanciavano l’allarme sulla situazione in cui versa il patrimonio immobiliare cittadino, trova puntuale conferma. Gran parte dei fabbricati che si trovano con le transenne sui marciapiedi sottostanti non appartengono propriamente al periodo della ricostruzione: alcuni sono stati realizzati prima della seconda guerra mondiale, altri negli anni ’60. Ma sommati a quelli di cui parlavamo ieri, ovvero agli stabili privati e pubblici costruiti negli anni ’50, in qualche caso, a quanto pare, utilizzando sabbia al posto del cemento, cominciano a comporre un numero consistente e tale da preoccupare veramente. Sarebbe quindi davvero il caso di procedere ad un censimento con conseguente valutazione delle eventuali situazioni a rischio per poter eventualmente programmare interventi di consolidamento che possano scongiurare eventuali crolli e cedimenti strutturali.