In questi giorni ho letto articoli roboanti, inneggianti le grandi celebrazioni per i 400 anni dell’arrivo di Hasekura Tsunenaga a Civitavecchia. La dott.ssa Galletta, nominata dal sindaco coordinatrice dei festeggiamenti, ha parlato di una delle più belle accoglienze, mai fatte fino ad ora.
Sicuramente, nell’idea poteva essere così, la realtà è stata tutta un’altra cosa, poiché invece che “accogliere” i nostri amici giapponesi, abbiamo assistito ad una sfilata di eventi certamente non pensati per loro, ad un’organizzazione a volte improvvisata, a cadute di stile non di poco conto.
Sicuramente abbiamo assistito al Galletta show.
Roberta mi sta anche simpatica e le voglio anche bene, ma credo abbia esagerato. Non ha perso occasione per salire sul piedistallo e parlare, parlare, parlare a bambini piccoli, grandi, adulti, anziani, prima del sindaco, dopo del sindaco, davanti alla chiesa, dentro la chiesa, al ristorante, con microfono, senza microfono…
Ma davvero i civitavecchiesi sono così analfabeti ed ignoranti su questo gemellaggio, che ad ogni evento hanno bisogno delle spiegazioni e delle didascalie?
Sindaco, non ti sei sentito messo da parte? Non ho mai sentito la tua voce, se non durante un noiosissimo discorso, che hai letto tra l’altro, tenuto all’aula Pucci. Nelle altre occasioni, brevi interventi, tenuti sempre dopo la Galletta, non ti ho neanche ma visto sollevare i calici, di tua spontanea volontà, per un Campai!
Sindaco, ma non avevi nominato tempo fa un Delegato ai gemellaggi? Che fine ha fatto? E poi, forse, il coordinamento generale non trovi che avrebbe dovuto farlo un funzionario del Comune? perché ti sarai accorto che qualcosina è stata tralasciata! Non si può affidare tutto ad una persona esterna! Ad esempio, i programmi, blindati, sono stati divulgati solo martedì 13, dopo la conferenza stampa, nessuno sapeva esattamente cosa sarebbe accaduto, neanche i giapponesi, che come saprai, amano conoscere con molto anticipo gli orari, gli spostamenti, ecc; inoltre, molto si è improvvisato durante gli eventi stessi. Ogni manifestazione va organizzata nei dettagli, sono quelli che fanno la differenza!
Comunque, procediamo con ordine ed analizziamo gli errori
Le delegazioni erano due: rappresentanti del Comune da una parte e il Presidente e membri dell’antica associazione Ishinomaki-Civitavecchia, dall’altra. Questi ultimi sono personaggi importanti ad Ishinomaki, forse più del sindaco stesso. “Cittadini”, termine che a te dovrebbe piacere molto, che seguono il gemellaggio da anni. Come hai potuto pensare di diversificare i trattamenti tra le due delegazioni? Non sono forse tutti ugualmente importanti? Hai offerto cene e pranzi agli “istituzionali”, come li chiami tu, e degli altri non ti sei curato! I cittadini di Ishinomaki hanno portato con loro 7 valigie, oltre le proprie (pensa solo ai costi per il peso eccedente), piene di cibo, perché loro desiderio era cucinare per te e per i cittadini civitavecchiesi, liberandoti anche dall’impegno di organizzare un ulteriore pranzo. Sono arrivati la sera tardi, la mattina seguente alle 7 erano già in piedi per comprare le ultime cose, hanno cucinato fino alle 4 del pomeriggio, servendoti a tavola. La sera hanno dovuto pagarsi la cena!
Domenica, mentre gli “istituzionali” avevano un pranzo ufficiale, i cittadini hanno pranzato altrove, pagando di tasca propria. È questa l’accoglienza? Eppure, certamente troverai i soldi per coprire i costi della mostra all’Aula Pucci (che hai inaugurato SOLO con i rappresentanti del Comune) e per le copie del libro di Amati, (opere interessanti, discuto la distribuzione dei fondi). Mostra che la delegazione dei cittadini, oramai libera da impegni culinari, voleva vedere, ma sabato mattina ha trovato il Comune chiuso! Lo stesso sabato, che nel retro della Chiesetta di san Giovanni di Dio, prima di partire per Roma hai offerto loro un timballo di … riso e della pizza. Per fortuna che qualcuno di tasca propria ha comprato per loro dei pasticcini.
Domenica sera, non ce l’ho fatta più: ho pianto. Perché la delegazione dei cittadini, nella chiesa dei SS. Martiri, ha preso una coraggiosa decisione: si è alzata, ti ha salutato e se n’è andata. Sai, erano le nove, e in chiesa ancora si cantava, ad una certa ora i ristoranti di domenica chiudono e loro sono andati in cerca di un posto dove mangiare, mentre tu avevi organizzato la cena ufficiale con i rappresentanti del comune di Ishinomaki e l’ambasciatore.
Ah, dimenticavo, hai avuto un momento ufficiale per dare anche ai cittadini giapponesi un ricordo? Un regalo? No. Peccato, grave errore di valutazione, forse dovuto alla non conoscenza.
Passiamo all’organizzazione. Domenica, davanti alla statua. Hai parlato senza microfono, senza fascia, senza lasciare il tempo ai traduttori, nessuno ha sentito una, seppur breve, parola in giapponese. Solo lezioni della dott.ssa Galletta.
E poi, il traffico! Non hai pensato a bloccare la strada e deviare il traffico? E poi, la cerimonia religiosa! Lo sai che è difficile sedersi con il kimono? È fatto per stare in piedi o in ginocchio. In posizione da seduti, l’obi (la fascia intorno al busto) sale, stringe il petto, è difficile respirare. Qualcuno si è posto il problema che forse un’ora seduti ad ascoltare una Santa Messa, per quanto importante per noi occidentali, a loro poteva essere evitata, o forse bastava una solenne benedizione?
Ed ancora, non c’era un’autorità, al di fuori di te. Rappresentanti delle forze dell’ordine, Autorità portuale, ex sindaci. Lo sai che prima di te altri Sindaci, da anni, hanno stretto legami di amicizia con queste persone? Sì, l’ultimo non ti è simpatico! ma Carluccio, ad esempio, il sindaco che nel ’91 organizzò anche lui la sfilata, si poteva almeno chiamare, non trovi?
Come si fa, poi, ad invitare solo l’Ambasciatore giapponese presso lo Stato Italiano e non quello della Santa Sede? Spero che tu l’abbia fatto e che lui abbia declinato l’invito, perché Hasekura Tsunenaga andò dal Papa. Forse era la prima persona da invitare per ogni evento!
Sindaco, non mi rispondere che non c’erano i soldi. Occorreva investire delle risorse per una celebrazione così importante! Ogni sindaco ha la possibilità di trovare tra i cittadini, mecenati disposti ad aiutarlo a conservare la memoria storica di questa città. Questo era il tuo compito!
Aspetti positivi? La realizzazione del progetto di Costantino Forno. Sarà l’unico ricordo tangibile di questo 400°. Un progetto realizzato con fatica, tra tanti ostacoli, ma portato avanti con determinazione e amore.
Bene il coinvolgimento delle scuole e delle associazioni, delle attività culturali promosse. Un plauso. Anche se, credo, queste iniziative possono essere fatte in qualsiasi altro momento. Non c’è bisogno di aspettare l’arrivo dei giapponesi! Le ho trovate molto autoreferenziali e poco pensate per, dedicate ai nostri ospiti. Sarebbe stato interessante, invece, farli partecipare attivamente alle conferenze, alle mostre. Coinvolgerli. Sentirli parlare. Invece poco è stato pensato per loro. Sindaco, ti piacerebbe andare in Giappone e trovare mostre e seminari sulla pizza? Forse, saresti più interessato a conoscere la cultura del luogo, ti pare?
Sì, conosco il motivo per cui è stata data voce a tante associazioni, molto spesso poco valorizzate. Diciamo … che è stato fatto per dare a tante persone l’occasione di approfondire la storia, la cultura del Giappone!
Concludo: conosci poco i giapponesi, perché sai, sebbene così “formali”, amano divertirsi, come tutti del resto! Amano stare con gli amici. Ecco, ciò che amano fare non c’è stato, per niente!
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Carla Celani
Iscritta Pd