Acque sempre più agitate nel centrodestra cittadino. L’ultima tappa della resa dei conti vede protagonista l’assemblea permanente del Pdl, che, pur senza mai nominarlo, in una lunga nota stampa attacca duramente Giovanni Moscherini.
“Dopo la sconfitta elettorale dell’ ex sindaco – sostiene l’assemblea permanente del Pdl – frutto esclusivo della sua testardaggine e arroganza, avevamo atteso e sperato ma invano, che da parte sua, ci fosse un gesto di correttezza e di opportunità politica. Infatti, appare veramente discutibile il fatto che il sindaco uscente che dopo aver amministrato per cinque anni e ricandidandosi alla carica di sindaco si accontenti di esercitare il ruolo di semplice consigliere comunale. È ovvio che non esiste un problema di incompatibilità ma solo di opportunità. Sarebbe stato un bel gesto di rispetto nei confronti di tutti i candidati che lo hanno sostenuto, lasciare a loro il posto in Consiglio. Ci saremmo aspettati ma invano un atto di coerenza politica, infatti una candidatura al senato e alla regione Lazio per il partito di Fratelli d’Italia determina un appartenenza di fatto indiscutibile e non si può il giorno dopo continuare a sostenere di essere e di fare parte del gruppo consiliare del PDL perché conviene così. Ma non è tutto, si comincia a millantare e a distribuire , pur di avere un minimo di consenso, incarichi come il coordinamento del partito, o come assessorati rimediati ma solo in sogno delle larghe intese cittadine.Tutto e il contrario di tutto com’è costume delle persone che fanno dell’attività politica solamente il mezzo per la cura dei propri interessi personali e vivacchiare all’ombra di un elezione frutto del sacrificio e dell’abnegazione di tanti amici del PDL. Che ci sia il POPOLO, gli elettori ai quali è dovuto il rispetto con un comportamento coerente e cristallino è l’ultima cosa a cui pensare. L’importante essere protagonisti, stare sulla cresta dell’onda e da lì, anche se in minoranza, non farsi mai sfuggire, da un punto di osservazione ovviamente privilegiato, l’occasione del soddisfacimento dei propri bisogni ed interessi. Che sia questa la spiegazione di tanto accanimento nel perseguire un agone politico senza alcun programma di minoranza, senza coinvolgimento degli elettori, senza gli amici di partito e senza il benché minimo dibattito ne interno ne esterno. Allora è ovvio che tutto diventa più facile ma anche più banale agli occhi di osservatori attenti che non intendono più sottostare a squallidi soliti giochetti di potere poichè solo di squallidi giochi di potere si tratta ; la polica è altra cosa. Qui non si tratta di discutere sulle larghe intese o meno, o del provvedimento sull’ Italcementi che , perché no, potrebbe essere anche interessante, anche perché è un idea partorita da qualcun altro del centro destra che non è certamente l’ex sindaco, ma di denunciare di fatto un anno e mezzo di latitanza politica. Non si ricorda infatti , tranne qualche evidente eccezione, nessun intervento di qualità su nessun argomento proposto in consiglio da parte dei nostri amati Consiglieri né abbiamo avuto il benché minimo sentore di un appassionato interesse per la cosa pubblica. In un’ assemblea cittadina di una città come Civitavecchia, piena di problemi spesso è opportuno non essere opposizione a tutti i costi, ma minoranza con tutto ciò che ne consegue. Non opposizione becera alla comunista di vecchia maniera, ma minoranza costruttiva che propone , che vota anche, nell’interesse della città e perché no, se ci sono i contenuti e se vengono accolte le proprie proposte anche parzialmente. Tanto per la chiarezza quello che ci duole è la mancanza di idealità e la banalità dell’azione amministrativa di alcuni consiglieri del centro destra e la conseguente mancanza di rispetto dei propri elettori che sono ancora tanti, ai quali vanno dovute qualità, concretezza e trasparenza”.