Una conferenza stampa per tracciare un bilancio del faticoso percorso che ha portato alla creazione di Csp e per lanciare dei messaggi: di avviso all’amministratore De Leva, di fuoco a Ugl e Fiadel Cisal. Questa mattina Cgil, Cisl, Uil e Usb hanno fatto il punto della situazione relativa alla nuova società partecipata, commentando anche la situazione relativa al piano di concordato delle società partecipate alla luce del parere negativo dell’Inps. VIDEO
“Siamo riusciti – afferma Alberto Manzini, segretario generale della Cgil di Civitavecchia – a far passare tutti i lavoratori in Csp, a mantenere tutti i posti ed i servizi pubblici. Sono stati mesi intensi quelli che hanno portato alla firma dell’accordo del 19 maggio, segnati anche da un tentativo di isolare la Cgil, fatto da alcuni sindacati, che poi hanno firmato l’intesa, salvo successivamente contestarla. Il nostro lavoro non è finito con il passaggio da Hcs, Città Pulita, Argo e Ippocrate a Csp – avverte Manzini – adesso dobbiamo seguire la nuova società”. Ed al futuro è proiettato l’intervento di Giancarlo Turchetti. “Non vogliamo una Hcs 2 – dichiara il segretario della Uil di Civitavecchia – la commissione paritetica ha eliminato alcuni sprechi, adesso inciderà sull’organizzazione del lavoro e sulle prospettive di sviluppo di Csp. Tra l’altro la società è partita un po’ male, con decisioni unilaterali da parte dei vertici, come per la giornata di riposo dei lavoratori. È stato tutto sospeso, perché le scelte vanno condivise”. Un primo passo, in questo senso, sarà compiuto mercoledì prossimo, quando alle 15,30 ci sarà la prima riunione con l’amministratore De Leva. Trattativa separata, con Cgil, Cisl, Uil e Usb che faranno gruppo a sé. “In questi mesi non abbiamo risposto alle accuse – commenta Turchetti – perché il nostro pensiero era rivolto ai lavoratori ed ai servizi, adesso però basta. Ugl e Fiadel ci hanno attaccato per l’accordo, poi l’hanno siglato e adesso lo contestano. Non si fa così, se non ci credevano più, potevano ritirare la firma”. In questi giorni più che la spaccatura dei sindacati fa discutere il piano di concordato, che ha ricevuto il parere negativo anche dell’Inps. “La riforma Madia – dichiara Paolo Sagarriga, responsabile della Cisl di Civitavecchia – prevede che nei 5 anni successivi al fallimento di una società partecipata non si possa costituirne un’altra con gli stessi scopi, ma qui abbiamo da una parte Hcs e dall’altra parte di Csp, quindi non vedo problemi”. I sindacati, dunque, guardano con fiducia alla nuova società, forti del lavoro svolto. “Se siamo qui, insieme a Cgil, Cisl e Uil – afferma Giancarlo Ricci dell’Usb Lavoro Privato – è perché siamo riusciti a fare un accordo che permette ai lavoratori di passare in Csp senza il Jobs Act. Un’intesa raggiunta sulle nostre basi, che ha permesso di difendere i posti ed i servizi pubblici”.