Si chiude una fase di instabilità e di polemiche, aveva detto ieri il vice-sindaco Gino Vinaccia a commento della delibera varata dalla giunta per l'avvio della stabilizzazione del personale, con l'approvazione del sindaco Moscherini. Le ultime parole famose, visto che oggi una nota stampa della Cgil Funzione Pubblica rivela una situazione tutt'altro che rosea. E Diego Nunzi, segretario della sigla di categoria, scrive nel comunicato che "la Cgil Fp considera nulla la sottoscrizione dell'atto consultivo precedente all'approvazione della delibera sul personale, in quanto delegittima il ruolo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie del Comune", e invita Cisl e Uil a "fare lo stesso".
Il documento a cui si riferisce Nunzi è quello che aveva chiuso qualche giorno fa la fase di consultazione sindacale. Oggi Nunzi spiega che già lo scorso 22 settembre, quando era ripresa la trattativa, "la Cgil Fp aveva chiesto che venisse consegnato alla Rsu, titolare della trattativa, il materiale che modificava il famoso accordo del 20 giugno". Così non è stato, e per questo "nell'incontro convocato il giorno successivo – afferma sempre Nunzi – permanendo la mancanza di documentazione la Rsu ha ritenuto di continuare ad attenersi all'accordo del 20 giugno". Non solo. Secondo il segretario della Funzione Pubblica il sindacato di categoria ha chiesto più volte all'amministrazione comunale di riaprire i termini della consultazione con la Rsu, altrimenti anche la firma della Cgil sarebbe stata da considerarsi nulla. Questa è la situazione al momento, anche se non si fermano a questo le critiche di Nunzi, il quale in apertura della sua nota parla di "dichiarazioni roboanti dell'amministrazione comunale, accuse malcelate, smentite e disillusioni, e buoni propositi che configurano la politica del 'fare come ci pare' ". Inoltre la Cgil Fp afferma che l'amministrazione comunale ha lasciato colpevolmente attendere tre mesi prima di riprendere il dialogo, essendo impegnata nei suoi rimpasti di giunta, e critica la fretta con cui si è varato il provvedimento in materia di personale, sottolineando che il quadro normativo – addotto come motivazione – non è cambiato dal 20 giugno, mentre "tutti sanno che i governi presentano il Dpef il 27 settembre". Quindi secondo Nunzi non solo si è colpevolmente aspettato prima, ma si è accelerato adesso in modo altrettanto colpevole, mentre ricorda che il sindacato è interessato alle trattative, ma non agli inciuci.