“Francamente incomprensibile la risposta dell’Assessore Lucernoni – spiegano la controreplica di Cgil Fp, Usb Pi e Ugl – che parla di Ippocrate come fosse qualcosa di avulso, estraneo, totalmente indipendente dalle responsabilità del Comune. Dimentica che la Srl Ippocrate fa parte delle società partecipate di cui il Comune di cui lei Assessore e Vicesindaco, è unico proprietario. Dimentica, l’Assessore/Vicesindaco, che la Srl Ippocrate, ad oggi è guidata dal dott. Bizzarri, nominato e incaricato dalla Giunta di cui ella fa parte”.
“Ignora, nella sua piccata replica – continuano i sindacati – che le OO.SS, da sempre, dalla nascita della Srl Ippocrate, hanno responsabilmente, e ci mancherebbe altro, caldeggiato e favorito non solo la nascita di centri estivi, ma anche organizzazioni del lavoro tali da garantire il diritto alla continuità agli assistiti, perché coscienti dell’importanza del rapporto che si instaura tra assistente e assistito.
Finge, l’assessore, di non aver letto, che nel precedente comunicato cui si è affrettata a redigere replica, si elogia l’iniziativa dei laboratori didattici, perché le OO.SS ne condividono le finalità.
Ma al di là delle premesse, seppur preoccupanti, ci allarma la leggerezza con cui si affronta l’aspetto organizzativo, quello che riguarda il lavoro, e soprattutto chi lo svolge.
In un mondo normale, un argomento come l’organizzazione di centri estivi per alunni disabili, da sempre sollecitati dalle OO.SS., che per quanto detto in premessa, nell’interesse ed a tutela degli assistiti necessitano di quella continuità assistenziale che invece nel caso di specie si ignora, andrebbe affrontato in modo diverso.
Perché è davvero inconcepibile che con società pubbliche in liquidazione (Ippocrate fa parte del circuito HCS), anziché affidare nuovi servizi come i centri estivi o laboratori didattici che possano portare liquidità, si affidino tali servizi ad altri soggetti.
Inaccettabile, che con lavoratrici e lavoratori in stato di agitazione per un taglio ore lavoro si rifiuti la possibilità di incrementare l’orario con altri servizi.
Se questo accade è perché è mancata la volontà di confronto con tutti i soggetti coinvolti, comprese le rappresentanze dei lavoratori.
L’Assessore Lucernoni afferma che la Soc. Ippocrate e quindi le AEC hanno rifiutato il servizio ed è vero ma non dice, o forse nemmeno lo sa, quali sono i veri motivi per cui è stata rifiutata tale partecipazione:
1) la funzionaria con posizione organizzativa del settore ha inviato mail ad Ippocrate il giorno Lunedì 28 Novembre comunicando che il giorno 01 dicembre 2016 (cioè tre giorni prima) sarebbe dovuto iniziare questo Laboratorio con i bambini, laboratorio con attività da svolgere nel periodo dal 1/12 al 21/12 dalle ore 16 alle 18 per un totale di 9 incontri con presenza di bambini da 15 a 20 unità; previste per il servizio una figura di Coordinatore Tecnico e circa 9 assistenti preferibilmente con curriculum artistico/culturale; prevista una somma di euro 5.000 IVA INCLUSA che prevedeva l’acquisto di tutto il materiale, del pagamento della figura Tecnica e delle nove Assistenti; la cifra che sarebbe spettata alle Assistenti era di 140 nette a persona per un totale di ore 18 divisi in nove giorni;
2) tale comunicazione urgente ha costretto l’Ufficio Coordinamento AEC per due giorni a lavorare in condizioni disagiate e a convocare una riunione urgente con tutte le assistenti; alla riunione hanno potuto partecipare soltanto 11 assistenti le quali hanno comunicato la propria indisponibilità viste le condizioni imposte dal Comune.
In un mondo normale non si dice alle rappresentanze dei lavoratori: D’altronde gli atti sono pubblici e tutti possono consultarli, anche i sindacalisti, per ottenere le risposte alle domande da loro formulate a mezzo stampa”.
In un sistema che funziona, le parti sociali, laddove vi sia la possibilità di erogare servizi, incrementare offerta di lavoro, garantire assistenza e soprattutto continuità agli assistiti, si convocano le parti sociali PRIMA, si costruisce il percorso, consapevoli che da quel percorso possono scaturire soluzioni al semplice, superficiale, inopportuno diniego della Srl a svolgere un servizio delicato quanto quello in questione.
Ma forse tutto questo non piace alla Lucernoni, forse ciò che conta e che è fattibile è solo nella sua testa e se una cosa non la pensa lei semplicemente non è fattibile.
Non consentiamo alla Lucernoni, di assoggettare l’assistenza alla logica del ribasso, perché l’assistenza va data, e va data di qualità. Assoggettarla alla logica di mercato è qualcosa che da sempre abbiamo evitato, con tutte le amministrazioni precendenti, perché non può e non deve essere questione di costo.
L’Assessore convochi immediatamente le parti sociali, ci illumini sulla differenza di costo, su quanto il Comune risparmia, di quanti euro è composto l’altare su cui si sacrifica la continuità assistenziale di cui quella particolare utenza abbisogna.
Il resto sono chiacchiere, il finto stupore non ci commuove, non andremo a cercare in rete gli atti di cui la Lucernoni parla nella sua piccata quanto inaccettabile replica, in assenza di convocazione urgente, sarà inevitabile un inasprimento della vertenza.
È dovuto, perché parliamo di anelli deboli.
Deboli sono i nostri ragazzi e ragazze che necessitano di assistenza e continuità e le loro famiglie, deboli sono lavoratori e lavoratrici del settore, che vantano gli stipendi più bassi del circuito delle partecipate per fare il lavoro più delicato”.
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