“Non c’è pace per gli abitanti di Civitavecchia e del circondario. L’emergenza acqua potabile, con livelli di inquinanti superiori alla media, non rientra. E ora arrivano i primi dati sulla salute, per nulla tranquillizzanti. In città e nei comuni limitrofi la concentrazione di arsenico nell’organismo è oltre il doppio rispetto alla media tollerata”. A fare il punto è Fabio Chiassarini candidato NCD per Grasso Sindaco.
“Uno studio condotto dall’Istituto superiore di Sanità (Iss) insieme agli ordini dei medici di Latina, Roma e Viterbo – afferma Chiassarini – ricorda che la terza deroga europea, che consentiva di erogare acqua con livelli di arsenico superiori a 10 microgrammi per litro, è scaduta il 31/12/2012. Ciò nonostante dai rubinetti dei residenti di Civitavecchia, escono ancora acque non conformi. È una vera emergenza, per la cui soluzione non si può più aspettare», continua Chiassarini. «Occorre sollecitare un interessamento fattivo della Regione e del Governatore Zingaretti, per fissare un incontro urgente. La situazione è ormai drammatica e certifica un’esposizione ormai cronica per le persone e per l’ambiente. I primi sintomi riconducibili all’assunzione involontaria a lungo termine di livelli elevati di arsenico inorganico (ad esempio attraverso l’acqua potabile e il cibo) si osservano di solito nella pelle, e comprendono alterazioni della pigmentazione, lesioni cutanee (ipercheratosi). Questi si verificano dopo una esposizione minima di circa cinque anni e può essere un precursore del cancro della pelle. Oltre al cancro della pelle, lunga esposizione all’arsenico può anche causare tumori della vescica e polmoni. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato e ha anche affermato che l’ARSENICO IN ACQUA POTABILE E’ CANCEROGENO PER L’UOMO. Quanto ai rischi per le donne in gravidanza, si parla di possibili casi di autismo e tumori cerebrali dei nascituri, mentre sui bambini l’arsenico può influire negativamente nella fase evolutiva. «Nel frattempo, in attesa di intervenire in maniera adeguata ed equilibrata, a Civitavecchia o si fanno le file ai distributori dell’acqua come nel dopoguerra o si spende per l’ acquisto dell’acqua minerale. Personalmente, credo che sia necessario istituire, con la prossima amministrazione, un organismo che accerti l’origine delle responsabilità dell’ emergenza idrica e, laddove possibile, provveda a risarcire i cittadini delle spese connesse, abbattendo le tariffe dell’acqua, restituendo la possibilità agli utenti di impossessarsi nuovamente di un servizio decisamente primario senza timore alcuno”.