“Con l’approvazione della legge sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni il cammino verso la città metropolitana è di fatto oramai inevitabile per tutti i comuni della provincia di Roma e conseguentemente anche per i comuni del nostro territorio”. Inizia così una nota dell’ufficio stampa del Comune di Tolfa, in cui si sottolinea che “ad oggi il tema è stato affrontato solo parzialmente da parte delle amministrazioni locali ma il passaggio istituzionale nella “nuova organizzazione” da parte dei comuni del territorio comporta e comporterà una serie di difficoltà oggettive per l’azione amministrativa dei nostri enti locali. Il primo gennaio 2015 le città metropolitane entreranno in funzione”.
“Le ricadute negative – afferma il sindaco di Tolfa, Luigi Landi – potrebbero essere molto maggiori rispetto alla già carente azione amministrativa della Provincia di Roma e ai “possibili vantaggi” derivanti dalla partecipazione alla nuova istituzione. L’attuale Sindaco della città di Roma Ignazio Marino sarà anche sindaco della città metropolitana e quindi, oltre alle tante difficoltà che sta incontrando nella gestione della capitale, dovrà affrontare anche problematiche relative alla costituzione della città metropolitana e la gestione delle relative competenze. Non solo, ma anche il consiglio metropolitano, che sarà eletto direttamente entro il 30 settembre di questo anno, dai consiglieri comunali e sindaci sulla base del voto ponderato determinato in base al numero di abitanti residenti nei vari comuni, avrà ovviamente una grande preponderanza della città di Roma sul resto della provincia”.
“La conferenza metropolitana, organo consultivo in rappresentanza dei comuni – si legge ancora nella nota diramata dall’ufficio stampa del Comune di Tolfa – avrà un ruolo limitato allo Statuto e a proposte di organizzazione interna. La stessa legge non ha spinto verso i comuni alcune deleghe importanti che avrebbero potuto garantire una maggiore autonomia e una maggiore azione di programmazione strategica. La generalità e l’indefinitezza di quelle che sono le competenze della città metropolitana a oggi non escludono anche una possibile intromissione in quelle che sono scelte proprie dei comuni come la pianificazione urbanistica e la possibilità invece di de localizzare sul territorio attività ritenute delicate soprattutto in campo ambientale. La possibilità di accesso diretto ai fondi comunitari difficilmente sarà destinata ai comuni periferici della città metropolitana”.
“Il tema – aggiunge Landi – riveste quindi una importanza fondamentale nella attualità politica con possibili rischi di una forte marginalizzazione del nostro territorio e una politica romano – centrica che già in passato ha prodotto risultati molto negativi. Ritengo pertanto fondamentale un impegno politico e amministrativo ed un invito ad una immediata riflessione da parte di amministratori e politici locali volto ad una presa di posizione in difesa delle nostre comunità, senza escludere l’attivazione della procedura dell’art. 133 della Costituzione che prevede modifiche territoriali per l’appartenenza territoriale ad altre province”.