A poche settimane dall’inizio della stagione balneare gran parte del litorale civitavecchiese risulta non balneabile. Per avere un’idea precisa della situazione basta osservare la cartina riprodotta direttamente dal sito di Arpa Lazio, l’agenzia regionale per la protezione ambientale che, nella sezione acque di balneazione, fornisce un quadro reale della situazione dell’inquinamento marino per tutta la regione.
Arpa Lazio evidenzia i tratti di litorale balneabili con il colore verde e quelli non balneabili con il colore rosso. Come si può vedere, di tratti colorati di verde a Civitavecchia ve ne sono davvero ben pochi. Partendo dalla zona nord, tutta la fascia di litorale compresa tra la Frasca ed il Pirgo risulta non balneabile. Quindi nel mare antistante lo storico stabilimento balneare, ristrutturato alla fine degli anni ’90, è vietato fare il bagno. Come, perdurando gli attuali decreti, emanati dalla Regione Lazio nel marzo e nel maggio del 2009, risulterebbe non balneabile anche il tratto di mare antistante la Marina, dove attualmente sono in corso i lavori di restyling. Se la situazione dovesse rimanere così anche il prossimo anno, la Marina potrebbe essere luogo di passeggio, di bagni di sole, ma non di bagni di mare. Appena superata la soglia del Pirgo, il mare torna poi ad essere balneabile per un brevissimo tratto, fino a Borgo Odescalchi. Poi nuova fascia rossa, sino allo Scalo Matteuzzi, per arrivare poi ad un’altra fascia verde, la seconda ed ultima di tutto il litorale civitavecchiese, che va dallo stabilimento di Grotta Aurelia fino al molo nord del porto turistico Riva di Traiano. Il mare torna ad essere nuovamente balneabile quando si arriva alla spiaggetta del Marangone. Insomma, una situazione francamente imbarazzante per una città nella quale si parla ancora, forse a sproposito, di vocazione turistica. Soprattutto se questa presunta vocazione turistica la si vuole legare in qualche modo al mare.