Ieri il Gip del Tribunale di Civitavecchia Chiara Gallo si è riservata di decidere se proseguire o meno le indagini sull’inquinamento prodotto dalla centrale a carbone di Torrevaldaliga. Il Pubblico Ministero, infatti, il 6 febbraio scorso aveva presentato al Gip la richiesta di archiviazione, sostenendo che “le argomentazioni addotte dal Codacons non consentono di formulare ipotesi accusatorie con riferimento a condotte sanzionate in sede penale, fondandosi su profili inerenti il cattivo esercizio del potere nell’emissione di atti amministrativi e su di un generale rischio di gravi danni per la salute, non suffragato da elementi atti a dare riscontro all’ipotizzato pericolo”. VIDEO
Una richiesta contro cui si è opposto il Codacons, che ieri nel corso di una conferenza stampa ha illustrato anche le indagini condotte dal Consorzio per la Gestione dell’Osservatorio Ambientale sull’inquinamento da Pm 10, Ipa e metalli pesanti. Dati che dimostrano come “la mortalità per tutte le cause di maschi e femmine residenti nel Distretto Sanitario di Civitavecchia, che include Allumiere, Tolfa e Santa Marinella, risulta significativamente in eccesso (9% e 10% rispettivamente) rispetto allo stesso indicatore riferito alla popolazione residente nella Regione Lazio. Analogamente, anche i ricoveri ospedalieri del Distretto fanno segnare per i maschi un significativo, seppur lieve, eccesso (4%) rispetto al riferimento regionale. Mortalità e ricoveri ospedalieri per tutti i tumori della popolazione maschile residente nel distretto sono anch’essi in eccesso (17% e 14% rispettivamente). Questi dati confermano quanto già evidenziato da studi epidemiologici condotti nell’area (vedere capitolo 8 in questo Rapporto) consentendo anche di ipotizzare che lo stato di salute della popolazione residente nel distretto di Civitavecchia vada sempre più scostandosi da quello della popolazione residente nella Regione Lazio”.
Risultanze che contraddicono in modo palese le gravi motivazioni contenute nella richiesta di archiviazione dell’ufficio del Pm, allora diretto da Gianfranco Amendola, e che al contrario dovrebbero spingere la giustizia ad indagare a fondo a tutela della salute dei cittadini di Civitavecchia. “Mentre a Savona la magistratura ha chiuso una analoga centrale per gli effetti dannosi sulla salute dei residenti, a Civitavecchia chi avrebbe il compito di tutelare la salute pubblica resta a guardare – denuncia il Codacons – ora si attende la decisione del Gip, davanti al quale ieri mattina gli avvocati del Codacons Cristina Tabano e Giuliano Leuzzi hanno sostenuto la necessità di procedere nelle indagini”.