E’ quasi sicuramente una banda organizzata quella che lunedì scorso ha messo a segno l’ennesimo furto in appartamento. Ma questa volta, la dinamica del colpo è completamente diversa rispetto a quelle alle quali decine di civitavecchiesi, soprattutto residenti in periferia, sono stati abituati nel corso di questi ultimi anni. Non si è trattato di un furto avvenuto in assenza dei proprietari o attraverso la somministrazione di spray narcotizzante, ma il sistema è stato completamente diverso visto che ha riguardato anche il sequestro momentaneo della convivente del proprietario.
La dinamica dei fatti: ad essere presa di mira è stata una villetta di via delle Azalee nel quartiere di San Gordiano appartenente a un commerciante civitavecchiese, molto conosciuto in città soprattutto negli ambienti sportivi. Il colpo è stato messo a segno nella tarda mattinata. Per entrare, i malviventi hanno attuato uno stratagemma che ha permesso loro di entrare senza dover forzare la porta d’ingresso o una delle finestre al pianterreno. I ladri, infatti, hanno suonato il citofono spacciandosi per Carabinieri. Il piano ha funzionato, perchè la convivente del commerciante, che in quel momento era in casa da sola, si è lasciata convincere e li ha fatti entrare. Appena messo piede in casa, i malviventi hanno immobilizzato la donna, procedendo poi a perlustrare tutte le stanze e rubando una grande quantità di gioielli in oro e soldi in contanti. Si parla, insomma, di un bottino di migliaia e migliaia di euro. La banda ha messo a segno il colpo in pochi minuti, dandosi quindi alla fuga e facendo perdere le sue tracce. Il proprietario della villetta ha sporto denuncia ai Carabinieri. I ladri, stando alle prime ricostruzioni, potrebbero essere italiani, come proverebbe il fatto che hanno parlato al citofono con la proprietaria della villetta e siano riusciti a spacciarsi per rappresentanti delle fiamme d’argento senza destare il minimo sospetto.