“L’area della costa e della pineta della Frasca è stata ultimanente oggetto di interventi atti a salvaguardarne la fruibilità e la pulizia, sia da parte delle associazioni ambinetaliste e dei volontari, che ricordo hanno organizzato la prima pulizia nel 2007, che del Comune che in questi ultimi due anni è certamente intervenuto nel progetto di salvaguardia di una delle zone più belle che resta ancora a Civitavecchia. E questo è un dato inequivocabile e inconfutabile”.
“Mi chiedo però perchè il sindaco Moscherini e l’assessore al mare Pierfederici, che conosco come persona attenta, sensibile e soprattutto amante del mare visto che la sua attività principale è legata priprio al settore marino e nautico, non dicano nulla sul vero pericolo che corre tutta la fascia costiera, e quindi anche la pineta della Frasca, in merito al possibile prolungamento del porto in direzione nord, oltre la centrale ENEL con la realizzazione del progetto “Terminal Asia/Cina/Piattaforma Logistica Italia”.
Questo progetto è infatti uno dei cardini principali del programma del sindaco uscente Moscherini, e prevede a mare una enorme cassa di colmata di oltre un km di lunghezza per 700 metri di larghezza e un porticciolo turistico da almeno 700 posti per barche da diporto che comporterebbe la totale e definitiva cancellazione dei fondali protetti dalla Comunità Europea e tristemente sostituiti con banchine a mare e piazzali per deposito di container nell’entroterra, dove si trova oggi la pineta che sparirà definitivamente, già in parte devastata dallo scempio del taglio di duemila pini del giugno 2011.
Vorrei dunque capire come si possa coniugare questo progetto di riqualificazione della pineta con quello del porticciolo proprio davanti allo specchio acqueo della Frasca, come sia possibile non distruggere i fondali marini della Frasca protetti da un vincolo comunitario, il SIC , da due vincoli archeologici di cui uno a mare e da un il vincolo di inedificabilità.
Ricordo che l’area della Frasca conserva numerosi siti di interesse storico che grazie al lavoro di associazioni archeologiche e ambientaliste è oggi possibile conoscere meglio e che, se adeguatamente protetta e salvata, potrà rimanere intatta per le future generazioni. Ecco perchè è importante conoscere quello che si potrebbe perdere se verrà realizzato questo scellerato progetto. Sono pronta ad un confronto pubblico con carte alla mano, magari proprio alla Frasca con l’assessore che, ne sono certa, non si sottrarrà ad un dibattito civile e composto sul futuro della Frasca”.
Roberta Galletta