Qualcosa si è salvato dal catastrofico terremoto che ha devastato il Giappone. In una nota, il comitato ProIshinomaki riporta la notizia che il museo dei manga di Ishinomaki è ancora in piedi. “Ad averlo protetto dalla più grave catastrofe naturale che abbia mai colpito il Giappone deve essere stato il potere dei manga” scrive Marco Setaccioli del comitato.
“Iil famoso museo dei fumetti di Ishinomaki, vero e proprio simbolo della città – continua Setaccioli – è infatti scampato miracolosamente alla furia del mare, che ha invece devastato gran parte della città, sebbene la sorta di disco volante che la ospita si trovasse proprio in riva all’oceano. Secondo quanto riferiscono alcuni articoli apparsi nel web, la città, che, dopo l’integrazione con altri piccole realtà amministrative del circondario contava circa 160mila abitanti è infatti la patria adottiva di Shotaro Ishinomori, nato a Tome, una cittadina poco distante e morto nel 1998, tra i nomi più noti nel campo dei manga, delle anime e dei tokusatsu. Dalla sua matita negli anni Sessanta sono nate diverse serie animate come Cyborg 009 o Kamen Rider, supereroi i cui adattamenti televisivi sono stati trasmessi anche in Italia. Da qui, la fama di Ishinomaki come città dei manga, visto anche che, nei pressi della locale stazione ferroviaria, si potevano ammirare le numerose statue di celebri personaggi dei fumetti giapponesi in un’area denominata appunto Manga Road. Statue che, secondo alcuni, giacciono intatte tra le macerie della città. Una piccola buona notizia, tra tante notizie di morte e distruzione, che si accompagna anche alla certezza del ritrovamento della replica della Statua della Libertà, costruita su una piccola isola in mezzo al fiume Kitakami. Una sorte diversa potrebbe invece aver incontrato la copia del galeone del XVII Secolo San Juan Bautista, quello a bordo del quale la delegazione giapponese guidata da Hasekura Tsunenaga salpò il 28 ottobre 1613 alla volta di Acapulco, in un viaggio che lo porterà due anni più tardi a toccare anche le coste civitavecchiesi”.