Le Rappresentanze Sindacali Unitarie vanno avanti per la loro strada. Dopo il botta e risposta con il vice-sindaco, Gino Vinaccia – cosa che ha esacerbato ulteriormente gli animi già tesissimi – sarà mercoledì che con ogni probabilità si aprirà la porta verso lo sciopero generale di settembre.
Contrariamente alle indicazioni della scorsa settimana, infatti, è fissato per dopodomani alle ore 11 a Roma il tentativo di conciliazione in prefettura tra le organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Rdb-Cub e l'amministrazione comunale, in merito alla vertenza aperta dopo l'approvazione della nuova macrostruttura del Comune con la modifica complessiva dell'organizzazione interna dell'ente. Già pronto il documento che le sigle sindacali sottoporranno all'attenzione del prefetto, con un'unica possibilità di dialogo: la revoca della delibera 230 dello scorso primo agosto con la quale è stata approvata la nuova macrostruttura e sono state conseguentemente adottate anche le microstrutture, individuando le diverse posizioni organizzative.
Come noto in merito a questo atto i sindacati contestano la mancanza di informazione preventiva. Non solo. I sindacati denunciano anche le modalità di attribuzione degli incarichi ad alta professionalità – vale a dire i cosiddetti articoli 110 – professionisti esterni al comune, assunti direttamente, messi a capo di nove macrostrutture su quattordici e lautamente pagati. Come si legge nel documento destinato al prefetto, i sindacati affermano che secondo le previsioni del contratto collettivo decentrato di lavoro "da marzo 2008 si è aperta la concertazione sui criteri generali per il conferimento e le revoche eventuali degli incarichi di posizione organizzativa e di alta professionalità". Un vero e proprio regolamento, quindi, nel quale amministrazione e sindacati avrebbero dovuto scrivere insieme norme interne certe per tutti, ma che a detta dei sindacati giace ancora sul tavolo del direttore generale del Pincio, Simone Giganti, senza che sia stata chiusa la concertazione. I sindacati chiedono quindi "la revoca della deliberazione di giunta 230" e che "la materia sia sottoposta alla delegazione trattante", pena l'avvio dell'azione giudiziale nei confronti del Comune, e successivamente lo sciopero.